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Odia il prossimo tuo

Regia di Ferdinando Baldi vedi scheda film

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La recensione su Odia il prossimo tuo

di scapigliato
6 stelle

Poche storie: Baldi è uno dei migliori registi degli Spaghetti-Western. Suoi sono titoli cult come “Texas, Addio”, “Blindman” e “Preparati la Bara”. Proprio dopo questo sequel apocrifo di Django con Terence Hill e prima di avventurarsi con l’amico Tony Anthony in percorsi nuovi per il genere, s’imbatte in un film che per sua stessa ammissione aveva preso svogliatamente. Era ed è, si vede benissimo, un piccolo film. Povero, ma bello. Già, perchè se escludiamo la faciloneria con cui le modulazioni vengono accatastate una dopo l’altra senza mordente, ci restano invece una serie di situazioni interessanti, pseudo-sadiche, che non fanno rimpiangere un bellissimo titolo come “Odia il Prossimo Tuo”. La storia, presto detta, è quella di un bandito molto feroce, interpretato da George Eastman alias Giovanni Montefiori, che lavora alle dipendenze di un sadico dandy a cui dà volto Horst Frank. Questi lo paga per recuperare una mappa di un tesoro. Uccisone il proprietario, taglia la mappa in due: una la tiene per sé, l’altra la lascia al suo capo. Le cose si complicano perchè il fratello del morto ammazzato torna e reclamare vendetta, e saputo dell’oro si combina con Eastman per mettersi contro Horst Frank. Senza andare oltre, la trama non prevede già di suo grossi sussulti, anche perchè i personaggi sono fatti con l’accetta, e mentre quello di Horst Frank è il più interessante oltre che ad essere interpretato con mestiere, è George Eastman a rubare la scena. L’attore genovese è un gigante. La sua presenza in scena non passa inosservata, la occupa. In più, nonostante il fisico ingombrante che potrebbe girargli contro, sa dosare il gesto, sa usare il suo corpo con intelligenza di scena. Il suo feroce bandito, che uccide un uomo e una donna lasciando orfano un bambino, ed è questa la prima scena del film!, è un bandito in cui si accumulano molti elementi libidinosi e sadici che però non trovano l’esplosione giusta. Sarà infatti il cattivo Horst Frank a regalarci i momenti più violentemente bizzarri della pellicola, come quei pseudo-gladiatori che s’ammazzano per dargli spettacolo o come il pozzo coi serpenti su cui viene fatto penzolare Eastman. Va detto purtroppo che la regia è molto povera, e ci sembra strano conoscendo il regista. Il film infatti ricorda nella messa in scena da parco a tema, e nella fotografia pastello, lo squallido film di Cesare Canevari “A Tucson Per Un dollaro Si muore”. Le colpe non possono essere tutte della povertà di mezzi, perchè storia ci insegna che anche con solo “un pugno di dollari” o con “qualche dollaro in più” si può fare bene. Il problema è l’assenza di mestiere e di idee, senza saper mettere insieme ed usare ciò che di buono hanno per le mani. Scandaloso l’attore greco che fa il protagonista: le sue scazzottate sono molto approssimative, telefonate. Ci sono anche Nicoletta Machiavelli e Franco Fantasia. Suggestive le immagini da favola nera sui monti laziali, come il cimitero rimediato alla meno peggio.

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