Animazione realizzata dallo studio Ponoc, e trae origine nella storia dalle leggende delle tradizioni buddista e scintoista. Varie “contaminazioni” da altri film giapponesi, ma che alla fine nulla tolgono alla storia visto che sono semplicemente tradizioni che si ripetono nel paese del sol levante.
Jun è un bambino delle scuole medie timido e solitario, orfano di padre deceduto nel compiere un gesto di altruismo, per questo vive in una condizione di non essere all’altezza di tale personalità e di esserne praticamente subissato.
Un giorno mentre si sta recando a scuola, viene improvvisamente attaccato da una figura spettrale, che si capisce fin da subito l’abbia con lui, nella fuga riesce a nascondersi in un tempio in cui lo spettro non può entrare poiché difeso da una barriera “magica”. Dopo un primo smarrimento e accortosi che dell’edificio in cui è entrato non ne abbia memoria, conosce Genun un monaco, che alla spiegazione di cosa gli fosse successo al ragazzo non batte ciglio e lo accompagna all’interno per curargli una ferita alla mano. Durante la conoscenza tra loro, Jun ha una visione demoniaca da farlo svenire, al risveglio si ritroverà catapultato nell’antico Giappone durante l’era Heian (VIII e il XII secolo 794-1185) dove verrà portato da Genun alla corte dei nobili, che gli chiederanno insistentemente di essere colui che li aiuterà a combattere i demoni (Oni) in una guerra devastante che corre da anni, lui sarebbe colui che potrebbe risvegliare Orochi un drago a otto teste un potentissimo spirito che li porterebbe alla vittoria. Durante la permanenza nella cittò e i suoi dubbi su quanto sia possibile che possa essere lui l’eletto di tanta potenza, scoprirà che non è facile fidarsi di chi dice di essere nel giusto, conoscendo personalmente anche la fazione contraria.
La realizzazione stilistica semplice nei tratti dei volti di alcuni personaggi è la cosa che salta subito all’occhio, ma nel complesso niente da dire nella realizzazione dell’animazione vera e propria delle battaglie e dei fondali, che sono molto curati e realistici specialmente nella realizzazione della città antica. Ci sono varie contaminazioni, ma nelle tradizioni Giapponesi i fattori si ripropongono da Naruto a Mononoke e tanti altri, ma alla fine si partecipa emotivamente agli sviluppi della storia e della formazione del giovane Jun.
Il concept design del drago Orochi è di Katsuhiro Otomo.
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