Regia di Barry Levinson vedi scheda film
Un pool di scienziati (uno psicologo, una biologa, un astrofisico ed un matematico) viene condotto in gran segreto in un laboratorio sottomarino nell'Oceano Pacifico per analizzare una misteriosa e gigantesca sfera rinvenuta all'interno di un'astronave scoperta nelle profondità dei fondali. Il film di Levinson procede per sottrazioni drammaturgiche nei confronti dell'omonimo best-seller di Michael Crichton da cui è tratto (l'adattamento è firmato da Kurt Wimmer, lo script, invece, dall'esordiente Stephen Hauser e dal Paul Attanasio che aveva già ridotto per Levinson un altro romanzo di Crichton, Rivelazioni), trasformandolo da vorticoso fanta-thriller psicologico lanciato nell'esplorazione dei meccanismi del subconscio umano sollecitati da eventi incomprensibili e straordinari, in un fumettone fantascientifico e magniloquente, sospeso ambiziosamente tra echi di Alien, 2001: Odissea nello spazio, The Abyss e Ventimila leghe sotto i mari, ma che nulla aggiunge alle suggestioni della pagina, banalizzandone in più momenti, tra l'altro, la plausibilità scientifica che caratterizzava il romanzo di Crichton (si veda, ad esempio, la sequenza della seconda decrittazione del codice numerico, dove ci viene rivelato che la traduzione del nome "Jerry" era errata e si sarebbe dovuta interpretare come "Harry": ma se così fosse, anche il resto del messaggio dovrebbe essere diverso). Un'opera decisamente prescindibile, governata da Levinson con adeguato senso del ritmo e qualche affascinante lampo di visionarietà (la sequenza delle uova), ma che non riesce mai ad inchiodare lo spettatore alla poltrona con i tormenti della suspense e l'angoscia del mistero, nonostante la sontuosa, ma in definitiva sterile, veste spettacolare che lo contraddistingue, con l'efficace alchimia del sestetto di interpreti principali (con un plauso per Sharon Stone), le meravigliose sequenze subacquee, le scenografie claustrofobiche allestite da Norman Reynolds (L'impero colpisce ancora, I predatori dell'arca perduta, Il ritorno dello Jedi, Alien 3), il montaggio incalzante curato da Stu Linder, i movimenti classicheggianti della colonna sonora di Elliot Goldenthal e le coinvolgenti e suggestive magie visive realizzate dall'imponente equipe di tecnici degli effetti speciali.
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