Regia di Ken Carlson vedi scheda film
Un serial destinato al web, poi rimontato come lungometraggio. Eccentrico e talvolta incomprensibile, ma il risultato finale è quasi un miracolo data la genesi.
Penny Palabras (Deena Ingley) è ossessionata dalle apparizioni di un'entità malvagia nota come Straw Man (uomo di paglia). Ogni manifestazione della creatura diventa sempre più aggressiva, finché arriva ad uccidere, provocando un incendio, la sua migliore amica, un'anziana bibliotecaria (Susan Echols-Orton).
Ispirato da una novel graphic (ovverosia un fumetto) Ken Carlson scrive, produce e dirige questo stravagante lavoro destinato inizialmente al web (suddiviso in sette parti) poi montato a lungometraggio, che diventa quindi anche un esordio in regia. La povertà regna in ogni settore, e lo si può facilmente comprendere dato il budget stimato in 9.000 dollari. Ma proprio per queste ragioni, tutto sommato, il risultato finale è quasi sorprendente. Girato tutto in un bianco e nero virato verde, Penny Palabras presenta una serie di situazioni spesso incomprensibili, tanto che nel finale si fa davvero fatica a capire chi sia chi, e perché. Distorsioni temporali, futuro che diventa passato, universi paralleli ma sovrapposti (Penny è allo stesso tempo giovane e vecchia, ma non aggiungiamo altro per evitare lo spoiler). Certo, gli effetti speciali dello Straw Man sono penosi, realizzati con una modesta computer grafica, ma i dialoghi lasciano trasparire una certa attenzione al contenuto. Che non è horror, quanto piuttosto fantastico, sulla scia di un lungo episodio de Ai confini della realtà. Una nota di merito alla stupenda soundtrack, decisamente sprecata dato il contesto minimalista.
Anthem (soundtrack)
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