La recensione su Maliziosamente

Maliziosamente (1969): locandina

Parigi. Michel (Daniel Vigo) passa un ultimo dell'anno all'insegna dell'eccesso. Come suo solito. Benestante, alcolizzato, e sempre in cerca di nuove emozioni, trova nella nuova governante Gisèle (Nathalie Vernier) un motivo per dare sfogo alle sue pulsioni sadiche. Ispirato dal romanzo Histoire d'O di Pauline Réage, in breve instaura una controversa relazione sentimentale con la giovane ragazza. Gisèle è orfana e arriva direttamente dalla casa della zia, da quest'ultima malvista, in quanto motivo di attenzioni particolari del marito. Dopo aver subìto anche (mal)trattamenti maneschi, quando Michel parte per Hong Kong Gisèle trova l'affetto in Lenny (Laetitia Sorel), una sensuale ragazza di colore che le regala un docile cucciolo di boxer.

Maliziosamente (1969): scena

Scritto e diretto a quattro mani da Pierre Drouot e Paul Collet (il primo più produttore che regista, il secondo docente di sceneggiatura al RITS di Bruxelles), L'ètreinte è un singolare film, girato tutto in interni con unicità di luogo e azione, piuttosto statico e realizzato in evidenza di scarso budget. I due autori, fortemente ispirati dal testo della Réage (citato nel film e omaggiato quando il protagonista decide di dare O, come nuovo nome, a Gisèle), puntano tutto alla coinvolgente prestazione offerta dai due bravi protagonisti. 

Maliziosamente (1969): scena

Nathalie Vernier, bellezza latina dai lunghi capelli corvini, occhioni azzurri e un fisico asciutto ma decisamente sinuoso, riesce a calarsi alla perfezione nel ruolo di (finta) ingenua sottomessa. Mentre particolarmente odioso -per quanto dannato e infelice- figura invece Daniel Vigo. L'erotismo, in prevalenza di tipo cerebrale (ma non mancano alcuni essenziali nudi in grado di accentuare il clima di decadente relazione sentimentale), cede il posto al classico rapporto psicologico che lega dominante e dominata, qui sviluppato in un contesto di abbandono etico, con deriva autodistruttiva (causata, come evidente nell'inconcludente finale, dall'abuso di alcolici). Non c'è dunque completo riscatto, da parte della innamorata (suo malgrado) vergine, destinata a scoprire un tipo di sessualità deviata e deviante, che può portare solo a vivere il piacere nel dolore. Due sensazioni contrastanti, che accompagnano altrettante vivificanti emozioni (l'amore e l'odio), talmente differenti e distanti da finire per essere complementari l'un l'altra.

Maliziosamente (1969): scena

Forzato e non pertinente appare il titolo italiano, probabilmente attribuito in occasione della tardiva uscita nelle sale cinematografiche, per sfruttare il successo del più celebre film di Samperi (Malizia, '73). Dopo essere letteralmente scomparso nel nulla, Maliziosamente ricompare in anni recenti, per una edizione (integrale) dvd, opera della Opium Visions, interessante label che si è dedicata al recupero di pellicole ingiustamente dimenticate.

Maliziosamente (1969): scena

Maliziosamente (1969): scena

“Tu mi ricordi una poesia che non riesco a ricordare,
una canzone che non è mai esistita,
e un posto in cui non devo essere mai stato.” (Efraim Medina Reyes)

F.P. 23/11/2019 - Versione visionata in lingua francese (durata: 103'59")