Regia di Tony Richardson vedi scheda film
Da un testo che autenticamente costituì uno strappo nella storia del dramma teatrale britannico,"Look back in anger",Tony Richardson realizzò una pellicola che avviò,di fatto,il "Free Cinema",movimento che per il mondo della celluloide d'Albione,ebbe un impatto non minore del neorealismo da noi.Qui è un film ricordato da pochi,ma ebbe un'importanza notevole all'epoca della sua uscita.Via dai formalismi di molto cinema coevo e connazionale,la trasposizione cinematografica,in un bianco e nero livido ed ombroso,ma che rende bene i chiaroscuri del personaggio principale,la regia sta addosso ai caratteri,li rende simili alle persone reali,e soprattutto dà l'occasione a Richard Burton di tratteggiare con gran temperamento d'attore una figura che può essere meschina,quanto capace di gesti toccanti.Umanissimo,vive intriso di furore,la rabbia che gli sgorga dalle corde vocali,nei movimenti,negli sguardi ribollenti è inestinguibile,e lo tiene al mondo,che suoni la tromba con talento o si perda in avviluppanti contatti fisici con una donna o l'altra.La sensualità dei rapporti umani è evidente,i sobborghi non sembrano invitanti,le luci anche fastidiose.E il film è urticante quanto avvincente,fino alla presa di coscienza finale,che ad un certo punto si deve crescere,o non resta altro che affogare in se stessi.
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