Regia di Cecilia Mangini vedi scheda film
Immagini di pellegrini al santuario del Divino Amore, che si trova a una quindicina di chilometri dalla Capitale.
Nessun testo, nessun commento in voce esterna, azzerato l'audio relativo alle immagini sullo schermo: l'effetto generato da questo Divino Amore è straniante, soprattutto perché l'unico effetto sonoro è la musica in odore di rumorismo composta da Egisto Macchi. La fotografia di Giuseppe De Mitri è a colori, cosa che riequilibra il verismo del lavoro, mentre il montaggio di Renato May stacca tra una sequenza e l'altra di pellegrini che si recano al santuario del Divino Amore: questi undici minuti rappresentano una delle primissime opere di una documentarista dalla futura notorietà, Cecilia Mangini, attenta ugualmente all'uomo e alla società, al singolo e alla massa, al dettaglio come all'ambiente circostante. Inizialmente poco o per nulla distribuito, il lavoro fu recuperato solamente oltre mezzo secolo più tardi, nel 2013. 6/10.
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