Regia di Cecilia Mangini vedi scheda film
La signora Maria è avanti con gli anni, ma non cessa di dare una mano, per quel che può fare, in una masseria pugliese; la donna non parla molto con i parenti, ma ha un dialogo intimo con la Madonna e non disdegna di praticare atavici riti superstiziosi.
Questo cortometraggio, dieci minuti scarsi di durata, è uno dei primi lavori girati da Cecilia Mangini, documentarista dall'occhio antropologico che in questa fase della sua produzione si avvicina alla realtà quotidiana del proletariato meridionale. Maria e i giorni racconta la storia di un'anziana signora che non vuole arrendersi all'età – come una vecchia vanga, suggerisce il commento nella scena conclusiva, ancora capace di fare il suo lavoro al servizio dell'uomo – e, pur non avendo avuto una vita particolarmente vivace o piena di soddisfazioni, dà tutto ciò che può dare ogni giorno per far in modo che ci sia un domani, naturalmente identico all'oggi. Nella seconda parte del lavoro, quindi, la Mangini – anche autrice della sceneggiatura – mette in scena la solo apparente paradossale convivenza di cristianesimo e superstizione nella vita della protagonista; in fin dei conti la donna porta semplicemente avanti la tradizione, senza farsi domande e senza curarsi troppo delle implicite contraddizioni insite in essa. Fotografia a colori di Giuseppe De Mitri, montaggio di Renato May, musiche di Egisto Macchi. 6/10.
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