Regia di Miroslav Terzic vedi scheda film
Un film da non perdere, solido e forte. Un atto d'amore per la vita e la verità
Ana è la signora della piccola sartoria sotto casa, dove andiamo a riparare l’orlo dei pantaloni o delle gonne, una donna molto riservata, una vita modesta e assolutamente normale, in una periferia di una città che può trovarsi in buona parte del mondo.
Stitches nasce in questo modo, una situazione molto “normale” e semplice, una famiglia come tante, una esistenza come tante. Ma ci sono particolari che non sono a fuoco, elementi che escono da quella sorta di normalità e che iniziano a raccontare una storia molto differente, in cui Ana è due volte vittima. Il film ha un ritmo costante e crescente. Una sorta di gorgo. Segue letteralmente Ana (di una grazia e forza ipnotiche) dentro un doppio giallo: quello interiore di Ana che vuole conoscere la verità, come fosse l’ultima o l’unica cosa che le resta da fare nella vita e quello esteriore, di una lotta incessante contro la burocrazia e la violenza di un mondo che le ha negato una maternità.
E’ un film veramente speciale, nella sua solidità e nella sua delicatezza, sprigiona amore verso la vita, verso la propria dignità e soprattutto per la verità. Dino
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