Trama
Convinta che il figlio appena nato e dato per morto vent'anni prima sia stato in realtà rapito, una donna porta alla luce una cospirazione destinata a diventare uno degli scandali più grandi della storia della Serbia contemporanea.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"Sono diventato padre per la prima volta nel 2001. Lo stesso anno, poco prima dell'evento più importante della mia vita, sono a venuto a sapere della storia dei rapimenti di neonati negli ospedali. La vicenda delle loro vendite; i falsi certificati di morte; le menzogne alle madri; le famiglie rovinate.
Ho cominciato ad avere paura per quel figlio che stava per nascere, non solo per le domande più naturali (andrà tutto bene?), quanto piuttosto per il rischio di scontrarci con una realtà tanto assurda e tragica.
Deciso a combattere questa battaglia, ho cominciato a scavare, ad esaminare archivi e a cercare testimoni che avessero la forza di dirmi qualcosa; sono argomenti che non trovano posto sui giornali, che sembrano invenzioni, più che realtà. Ma era tutto vero? Forse si.
Negli archivi di Politika (il giornale più autorevole e popolare in Serbia) ho trovato dozzine di articoli sui rapimenti di neonati.
Tutti i casi seguono lo stesso schema. Il piccolo nasce. La madre, stremata, viene sedata. Al suo risveglio, le viene detto che il suo piccolo è morto.
Le sconsigliano di vederne il corpo, perché viene trattato come un rifiuto sanitario e la sua vista potrebbe essere scioccante. Le autopsie sono incomplete e mancano firme. Si falsificano i certificati di morte. Tutta la documentazione è contradittoria o incompleta. Nessuno dei casi è mai stato risolto. La maggior parte di essi sono capitati tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90, all'alba della guerra che avrebbe lacerato la Jugoslavia. Ho creduto che questi fatti rappresentassero la prova finale di quella nostra decadenza morale e umana dalla quale non ci siamo ancora ripresi.
Qualche anno fa ho incontrato Drinka Radonjic. Era la sarta di una mia zia. Dopo vent'anni pensava di aver trovato suo figlio, e pensava di poterlo provare in tribunale.
Sono andato in questa sartoria nel centro di Belgrado a intervistare la signora Radonjic. Una donna ferma, coraggiosa.
Drinka ha trovato suo figlio, ma lui non voleva incontrarla, perché gli era stato detto che sua madre lo aveva abbandonato alla nascita. Drinka non aveva un avvocato, rappresentava sé stessa in tribunale. Sono più di 500 le famiglie che stanno cercando di ritrovare i loro bambini. Sono più di 500 storie diverse, e alcune del tutto inascoltate. Ho deciso di raccontarne una".
Note
Da una storia realmente accaduta.
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
Non sapevo niente di questo film, che ho trovato su Prime. La storia sembrava di maternità negata, forse non originalissima. Poi scopro che è vera, e che si inserisce nella Storia. Il film è un capolavoro nascosto: asciutto, secco, diretto colpisce e non perdona. Storia personale e Storia collettiva che si incontrano. Da non perdere! GUARDATELO!!!
commento di AdrienBrodoOpera importante con la quale il regista Miroslav Terzic scoperchia un purulento scheletro chiuso nell'armadio del proprio paese. Snezana Bogdanovic recita più con gli occhi e le espressioni facciali che con le parole in un film che restituisce tutta la sua pena ma anche la tenacia con la quale non vuole arrendersi al crimine subito. Ottimo.
commento di bombo1Un film da non perdere, solido e forte. Un atto d'amore per la vita e la verità
leggi la recensione completa di Superdino