Regia di Mario Caiano vedi scheda film
Sesso e nazismo, come nel bordello di Tinto Brass (Salon Kitty, 1975) o nel masochistico rapporto vittima-carnefice di Pasqualino Settebellezze (Lina Wertmuller, 1976). Mario Caiano, sotto lo pseudonimo anglofono di William Hawkins, firma questo delirante racconto di decadenza morale e fisica come coronamento di una carriera che può rappresentare a perfezione l'iter più classico per un regista scarsamente dotato nell'Italia fra gli anni '60 e '70: dapprima i peplum, quindi gli spaghetti western ed infine i brutali polizieschi metropolitani (tre titoli emblematici dei rispettivi momenti: Ulisse contro Ercole, 1963; Sette pistole per un massacro, 1967; Milano violenta, 1976). La sceneggiatura è opera di Caiano e di Gianfranco Clerici, un altro che si è sempre arrangiato come ha potuto lungo una carriera intramente votata alla serie B; fra i titoli più importanti da lui licenziati ci sono Non si sevizia un paperino, Le foto di Gioia, Cannibal Holocaust e un paio di Pierini. La svastica nel ventre aspirava, probabilmente, al destino del 'culto', a far parlare di sè insomma, a prescindere - obbligatoriamente - dalle sue qualità artistiche (casomai potessero essercene). La finlandese Sirpa Lane, la protagonista poco più che ventenne, si trascinò ancora per qualche anno fra pellicole a discreto tasso erotico per poi scomparire del tutto, prima dal cinema e poi, sfortunatamente a soli 44 anni, anche dalla vita; fra gli altri interpreti non ci sono nomi noti - neppure un minimo - e la recitazione, nelle rare scene in cui non avvengono accoppiamenti carnali assatanati o torture sanguinolente, non è sempre ottimale. Un lavoro francamente difficile a salvarsi. 1,5/10.
Seconda guerra mondiale. Una giovane ebrea, catturata dai nazisti, viene utilizzata come prostituta; farà carriera con ufficiali dell'esercito tedesco...
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