Regia di Giovanni Fago vedi scheda film
Il maestro di violino è un melodrammone scritto addosso a Modugno, divo oramai in declino, ma ancora capace di attrarre una buona fetta di pubblico e di relativi incassi cinematografici. La sua epoca d'oro era però finita e testimonianza ne è il fatto che, dopo questo lungometraggio, sul grande schermo il cantante non comparirà più, se non per un cameo nei panni di sè stesso in FFSS di Renzo Arbore, sette anni più tardi. La pellicola arriva in ogni caso fuori tempo massimo: sia per i melodrammi che per i musicarelli, per quanto in linea di massima penda più verso la prima categoria (riportata in auge negli anni successivi dal peculiare filone con protagonista Mario Merola) che per la seconda; Modugno attore fa quello che può - senza infamia e senza lode, diciamo - e qui per giunta è affiancato da nomi privi di risonanza: Rena Nehaus, Juliette Mayniel, Andrea Scotti, Francesco Carnelutti. La sceneggiatura è inoltre opera di Maria Pia Fusco, attiva in quegli anni (e solo in quelli) per lavorucci della saga di Emanuelle e per Salon Kitty di Tinto Brass: inutile aggiungere altro; le musiche originali di Bruno Nicolai sono il giusto complemento patetico sonoro al gusto per il patetico che invade la pellicola tutta. 2/10.
Maestro di violino al conservatorio, Giovanni è un uomo di mezza età solitario ma affascinante, con una carriera da concertista al decollo. Una studentessa se ne innamora, ma Giovanni nasconde un segreto nel suo passato.
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