Regia di James Rewucki vedi scheda film
Inusuale horror psicologico in grado di proiettare lo spettatore in un contesto allucinante, sulla scia dello sperduto protagonista. Di buona realizzazione, privo di effetti disgustosi e con un valido attore.
Un povero vagabondo, conosciuto come Mr. Mouse (Tyhr Trubiak), durante una sosta in uno squallido motel finisce sotto le sgradevoli attenzioni di tre individui mascherati. Clown (Dr. Rage), Devil (Darren Johnston) e Slashmouth (Paul McWhinney), lo seguono senza sosta nella notte, arrivando ad eliminare un uomo che lo ospita -per soccorso- in casa. Nemmeno un santuario può offrire protezione a Mr. Mouse, perché i tre molestatori uccidono anche il sacerdote. Dopo averlo rapito, sottopongono Mr. Mouse ad una progressiva serie di tormenti, prima rinchiudendolo in una gabbia trainata da un'auto poi conducendolo in un luogo tetro e indefinito.
"Ogni cosa morta ha pensieri." (Ritornello che raggiunge più volte, quando in stato allucinatorio, Mr. Mouse)
Horror canadese scritto e diretto da James Rewucki, qui alla seconda regia di un lungometraggio dopo avere realizzato un film apparentemente simile, Aegri Somnia (2008). A differenza di quanto il titolo e le immagini di scena possano indurre a pensare, Tempus tormentum non ha nulla a che vedere con il torture porn o lo splatter. Al contrario: per tutta la durata del film non viene mai esibita alcuna scena estrema, men che meno graficamente violenta. Muovendosi su un livello metaforico, Rewucki gira con competenza una prima parte estremamente coinvolgente, con indovinati punti macchina e scene riprese in campo lungo, con distacco, quasi in lontananza, dando rilievo alla notte, alle luci artificiali e alle ombre (tutto si svolge nel rispetto unitario di tempo e luogo). Un enorme meccanismo, sorta di metronomo gigantesco e indefinito, fa la sua comparsa all'interno del santuario: è il primo indizio, seguito da allucinazioni e visioni confuse del protagonista, che qualcosa sfugge alla razionalità del contesto apparentemente criminale. L'auto dei tre uomini mascherati è targata -non a caso- Absurd, e quando Mr. Mouse, prima d'essere braccato, fa sosta in un ristorante/bar un enorme cartello sovrasta la cameriera, con l'ambigua scritta: "Dai a un uomo una maschera, e lui ti dirà la verità".
Con un titolo che, in parte, denuncia su quale piano si svolge la vicenda, il percorso affrontato dallo straniato protagonista tiene alta l'attenzione dello spettatore anche se, giunto a metà film, lo sviluppo diventa alquanto ripetitivo. Fortunatamente sia la tecnica del regista che l'ottima performance del "corposo" Tyhr Trubiak contribuisce a conferire un taglio di originalità al girato. Inquietante e suggestivo, senza mai scadere nel più banale effetto speciale, Tempus tormentum si chiude in maniera ambigua, lasciando irrisolti diversi punti interrogativi che -in tale contesto- contribuiscono a rendere ancora più intrigante il film. Nel bene e nel male, l'opera ha trovato un buon riscontro critico, portandosi a casa ben cinque premi e dieci nominations.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta