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Doom Room

Regia di Jon Keeyes vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Doom Room

di undying
6 stelle

Eccentrico horror, distribuito direttamente in streaming grazie ai diversi riconoscimenti ottenuti a varii festival del settore. Non originale ma curiosamente in anticipo -per un finale pressoché identico- a Ghost stories.

 

locandina

Doom Room (2019): locandina

 

Jane (Johanna Stanton) si sveglia chiusa in una stanza, senza alcuna memoria di come e perché si trovi in quella situazione. Incapace di fuggire, presto si rende conto di non essere sola. Mentre strani e macabri orologi corrono in senso antiorario, altre persone appaiono come dal nulla: una donna senza occhi, un uomo con la bocca cucita, un'ambigua ragazza. Con il trascorrere (al contrario) del tempo, Jane ha frammentari ricordi di un night club, frequentato da scambisti. Tormentata dal giudizio sprezzante di un maschilista e cinico inquisitore, che veste in abiti medievali e non le risparmia offensive critiche misogine, assiste poi ad un rapporto sadomaso, messo in atto da una coppia. Vedere la ragazza sottomessa con ball gag, corsetto, lacci in pelle a contenere i polsi -mentre subisce un interminabile sessione "spanking" con frusta- apre nuovi spiragli nella memoria di Jane. Al night, infatti ha accettato l'invito di una coppia, ma una volta ospite nella casa, è stata maltrattata e rinchiusa in una cassapanca. Per quanto tempo sia rimasta in quelle condizioni, e come si sia conclusa l'esperienza, sono le risposte finali, che l'attendono al termine di un percorso allucinante. 

 

Johanna Stanton

Doom Room (2019): Johanna Stanton

 

"Sei lì, seduta a chiedere perdono a Dio. Perché? Perché? È tutta colpa tua. Tu ti lasci fottere da dietro, non è vero? Puttana impudica! La sodomia è un peccato. Hai chiesto di bruciare all'Inferno per i tuoi peccati." (L'inquisitore alla "perduta" Jane)

 

Johanna Stanton

Doom Room (2019): Johanna Stanton

 

Nel 2013 Jon Keeyes realizza un horror dal titolo Nightmare box: una donna riprende i sensi in una camera senza sapere chi è, e perché si trova in quell'assurdo contesto. Via via che passa il tempo inquietanti personaggi, che appaiono e scompaiono, finiscono per farle tornare la memoria. Nell'arco di un paio d'anni il film ottiene ben otto riconoscimenti, quando ospite a Festival specializzati, unica via di pubblica proiezione. Infatti Nightmare box non trova la via della distribuzione. Forse anche a causa del buon successo ottenuto da Ghost stories (2017), e per via di un contesto  (e soprattutto una chiusa) davvero simile, il 15 gennaio del 2019 viene rilasciato online in streaming, con diffusione pertanto internazionale. Esattamente dopo che, all'ennesima rassegna (PollyGrind Underground Film Festival of Las Vegas) la brava protagonista, Johanna Stanton, si era portata a casa il premio come miglior attrice. Si nota che la regia è di qualità, supportata dal restante cast tecnico/artistico, ma tutto sommato la sceneggiatura non si distingue dalla media, arrivando a dare al film un incipit tipo Saw (il primo) con successivo sviluppo inserito in un mondo tangente, ovverosia onirico/catatonico, che viene lentamente disvelato, sino ad un finale decisamente d'effetto. Un horror piuttosto ripetitivo dunque, ma molto ben costruito e di buona confezione.

 

Johanna Stanton

Doom Room (2019): Johanna Stanton

 

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