Regia di Jeff Kirkendall vedi scheda film
Un attore di Z-movies tenta il salto di qualità... oppsss... di ruolo. Restando confinato al livello "omega" (sotto qualunque punto di vista Halloween horror tales venga analizzato), il novello regista (???) riesce a raggiungere il mercato home video con questo prodotto spazzatura, ovvero ottimo esempio di rara schifezza cinematografica.
Antologia composta da quattro cortometraggi del terrore ambientati nell'amena cittadina di Barnum. Gli episodi sono introdotti da una donna, la cui presenza viene motivata in epilogo.
Die Laughing (*)
Dopo avere recuperato un abito da clown, un tipo (Bruce G. Hallenbeck) che ha le sembianze di Benny Hill (!) fugge da un istituto psichiatrico, dirigendosi verso una villetta. Qui lo psicopatico uccide due giardinieri, poi prende di mira Barbara (Brittany Boivin).
The horror hostess (1/2)
Jeana Dark (Kathryn Sue Young) dirige lo show televisivo The horror pad, per il quale ha l'opportunità di intervistare Rebecca (Mel Heflin), un'obesa attrice diventata celebre per le sue interpretazioni horror (in tutti i sensi!). Mentre le due donne discutono di Technopath, l'ultimo slasher con protagonista Rebecca, quest'ultima manifesta sprezzanti giudizi sul pubblico che apprezza il genere. In realtà Jeana è ben più di una giornalista e saprà far pagare la falsità della "star".
The bad flower (1/2)
Due donne, entrambe dotate di "pollice verde", si fanno dispetti nelle colture di piante, finché un abnorme girasole prende vita e se ne va a spasso uccidendo gli esseri umani che incontra.
The hunt (1/2)
L'agente dell' FBI Leanna (Deana Demko), indagando dietro una serie di delitti, s'imbatte in una pericolosa vampira. Questa è responsabile della morte della moglie di un cacciatore (la presentatrice degli episodi) che, in cerca di vendetta, si incontra con Leanna.
Debutto in regia di Jeff Kirkendall, un attore americano di horror a basso budget. Per inciso, attore in robacce indigeribili -anche per i più masochisti della (mala)visione- tipo Jurassic prey, Bigfoot vs. zombies, Sharkenstein, Amityville exorcism dalle quali sembra essere rimasto folgorato al punto di passare dietro la macchina da presa per sfortuna degli sventurati spettatori che, con Halloween horror tales, credevano di trovarsi di fronte a un film.
Kirkendall scrive (in pessima maniera) e dirige (peggio) questa immane boiata no-budget, girata con una camera a mano (fors'anche un cellulare) e interpretata da attori negati. Predilige donne brutte e paffute, come se già non fosse sufficiente la scarsità di interesse che può sollevare l'insieme di questi quattro demenziali segmenti (sarebbe un'eresia chiamarle storie).
"So bad so good" è una espressione spesso utilizzata per definire un brutto film, girato e interpretato malissimo, ma che riesce a fare di questo difetto un pregio, finendo per essere divertente. È il caso del primo episodio con clown assassino, pieno zeppo di incongruenze, attori per caso ed effetti speciali per nulla riusciti. L'unico frammento che può almeno contare su una colonna sonora interessante, in grado di conferire certo ritmo alle scene. Ma si tratta di ben poca cosa, perché i tre episodi seguenti fanno a gara per raggiungere il podio della tediosita'. L'inedia provata durante la fruizione di Halloween horror tales è qualcosa di indescrivibile, per trasmettere l'idea della quale non esistono termini. Solo la masochistica visione può darne la giusta misura.
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