Regia di Lars Klevberg vedi scheda film
Remake apocrifo che aggiorna Chucky e lo rende più pericoloso
Questo remake era già stato progettato nel 2008 dai creatori della serie originale della Bambola Assassina "Chucky", Don Mancini e David Kirschner, ma l'insuccesso dei nuovi remake horror come "Nightmare" li ha spaventati e hanno rinunciato. Si fa avanti la Metro Goldwyn-Mayer con un nuovo team, senza coinvolgere gli ideatori, ed ecco il remake apocrifo della saga, solo due anni dopo l'ultimo capitolo di quella originale diretto da Mancini ("Il culto di Chucky"). Una nuova versione della bambola volgare e iperprotettiva, diversa sia visivamente (più pettinata e con occhioni), sia nell'armamentario, poiché non è la reincarnazione di un serial killer, ma un semplice giocattolo la cui programmazione è stata violata, il frutto dello sfruttamento operaio; di conseguenza è in grado di comandare gli strumenti tecnologici, e non a buon fine. Il regista Lars Klevberg ("Polaroid") crea fantasiose scene di morte, toccando spesso un'ironia macabra e spietata e giocando spesso anche sui personaggi, simulacri di alcuni problemi della società. Non è un film basato sui jump-scare e quei pochi presenti sono messi in scena magistralmente, attraverso climax di tensione. Tuttavia i cliché del genere non mancano e l'intreccio segue il copione horror base. Gli attori sono molto nella parte (ad esempio Aubrey Plaza) e Mark Hamill, iconico interprete di Luke Skywalker, presta la voce a Chucky, concedendosi inoltre durante i titoli di coda la canzone completa che dichiara l'immensa amicizia tra la bambola e il bambino protagonista. La colonna sonora di Bear McCreary è funzionale al tema, essendo costituita da un orchestra di giocattoli. Anche l'iconico "Tipo Bello" si è adattato ai tempi: con un grande potenziale è disposto a orchestrare la tecnologia, rompere le nostre abitudini e ritorcere contro di noi tutti gli aggeggi che trova. Chissà, nel sequel avremo una specie di Skynet...
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