Regia di Bob Byington vedi scheda film
TFF 37 - FESTA MOBILE L'insofferenza, la noia, la mancata soddisfazione che dilagano nella vita apparentemente impeccabile della giovane professoressa Fran, conducono la medesima a compiere un atto tanto meschino ed inopportuno quanto autolesionista di prevaricare sessualmente un suo giovane alunno.
Non solo viene smascherata, ma la stessa si ritrova ad ammettere candidamente l'accusa che le viene mossa, e non senza una sottile, sferzante ironia di fondo, accettandone di buon grado le conseguenze.
Noi spettatori siamo coinvolti a seguirne le fasi del processo di imputazione, condanna e sconto della pena, nel concitsto sviluppo che parte dalla incarcerazione, via via sino all'uscita dal carcere e alla fase di riabilitazione in società.
Contrappuntato da una sarcastica voce narrante, ritmato da una musichetta semplice, ma assai accattivante, il film del cineasta ed attore indipendente Bob Byington riesce a trovare la adeguata leggerezza per riuscire, senza spudoratezze o stravaganze narrative, a parlarci, oltre che di crisi esistenziale, anche di un crimine deprecabile, ma raggiungendo lo scopo o stile bizzarri da farlo smorzando i toni, e evitando di disumanizzare la ironica, indolente bionda e bella, candida protagonista.
Frances Ferguson infatti prova, e alla fine sostanzialmente riesce, a rendere umana persino una molestatrice di bambini che pare una Barbie in carne ed ossa ma pur sempre tascabile, carina, di buone maniere in ogni circostanza o situazione.
Il giochino funziona, almeno a tratti, per la azzeccata arguta ironia e il frizzante ed un po' cinico disincanto con cui si racconta il processo che va, come dicevamo, dalla condanna alla libertà vigilata.
I tempi veloci del film, la satira sociale che prende di mira un mondo cinico che giudica e mette marchi indelebili prima ancora di emettere sentenze, lo sguardo fatato ma tenace della bella protagonista Kaley Wheless, conferiscono al piccolo film un carattere ed un piglio di tutto rispetto.
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