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One Second

Regia di Zhang Yimou vedi scheda film

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Gangs 87

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La recensione su One Second

di Gangs 87
6 stelle

One second, un solo singolo secondo di un fotogramma di un cinegiornale, è quello a cui è interessato Lui, il prigioniero, fuggito da un campo di lavoro pur di riuscire a recuperarlo. Sulle sue tracce incappa un’orfana che ruba la pellicola a cui l’uomo è interessato e che contiene il fotogramma ambito.

 

Attorno a questa unica idea si sviluppa la pellicola di Zhang Yimou che, a primo impatto, sembra essere un film teatrale, con attori che si muovo in modo rigido, quasi fossero manichini, urlano battute e si protendono energicamente davanti alla macchina da presa. Ora, la domanda che ci si pone è tendenzialmente una: la messa in scena palese è voluta dal regista? Se così fosse è piuttosto ben riuscita, quindi complimenti vivissimi (anche se non sono stata capace di coglierne il senso), in caso contrario dovremmo parlarne ma considerando che alla regia c’è il veterano Zhang Yimou non credo che nulla sia casuale.

 

Al centro di tutto resta comunque il cinema, come strumento di aggregazione di massa, in un paese messo in ginocchio dalla rivoluzione culturale cinese, la proiezione di una pellicola, anche una qualsiasi, resta l’unico momento di svago, quasi un fenomeno di perdizione, che accomuna gli abitanti di un povero villaggio. Zhang Yimou ci mostra il potere della settima arte prima ancora di quello dell’amore di un padre verso una figlia perduta; l’uomo, animato da una disperata ossessione, mette a rischio il resto della sua libertà condannandosi alla prigionia perpetua pur di appagare il suo desiderio inaudito.

 

Pochi protagonisti, una storia estremizzata, ambientata in luoghi desolati ma dal fascino unico, in un periodo storico a noi poco conosciuto ma in cui facilmente ci si immedesima se consideriamo il contesto che circonda i protagonisti capaci di condurci dal teatro di posa di cui sopra, in un mondo costellato di persone in cui il cinema è il dittatore assoluto.

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