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Mussolini ultimo atto

Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film

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La recensione su Mussolini ultimo atto

di alan smithee
6 stelle

L'agonia di un capo raccontata privilegiando i particolari intimi, le sfumature umane, secondo una scelta narrativa che non rifugge scelte, comportamenti o responsabilità del gerarca fascista, ma focalizza il percorso dell'uomo vinto e in parte pure vilipeso, verso una improbabile via di scampo segnata da una consapevolezza della fine a dir poco palpabile.

Mussolini è a Milano, ed accetta la protezione dei tedeschi in ritirata, che gli offrono di unirli alle truppe, camuffandosi da soldato semplice, per approdare in Svizzera, secondo un piano concordato con i vertici della Chiesa. In tutto questo suo percorso, inutile e vano, l'uomo Mussolini non verrà mai abbandonato dalla sua amante Claretta, figura tenace quanto imbarazzante per il duce e per chi ancora poteva dargli un certo seguito.

Un amore incondizionato, smodato, energico da parte di una donna passionale che non pare fermarsi dinanzi a nulla pur di stargli vicino, nonostante venga più volte scoraggiata dallo stesso Mussolini, ed umiliata da chi ne seguiva le appassionate gesta. 

Carlo Lizzani, che cura anche la sceneggiatura del film assieme a Fabio Pittorru, ha il pregio di concentrarsi sulla sfumatura intima, che anche in un gerarca spietato, in un boia, in un folle dittatore, finisce comunque per tradire inflessioni di una umanità che in qualche modo ci accomuna per fragilità, insicurezza, abbandono verso la resa, condizioni che, in qualche modo, colgono ogni uomo quando il bivio verso la resa si fa prossimo e imminente.

La scelta di Rod Steiger per interpretare Mussolini, a prima vista altisonante e di sospetto richiamo prettamente commerciale, si rivela poi in effetti come uno dei risvolti più interessanti del film, di per sé un po' statico, ma entro cui il grande attore riesce a fornire un ritratto composto e mai sopra le righe di un personaggio assai rischioso da rappresentare e definire. Non gli è da meno, ma al contrario di lui per impeto e passione, la Claretta resa con fervore incontenibile, che la storia ci conferma veritiero, dalla brava Lisa Gastoni.

Abituale parte di lusso per Henry Fonda, scelto per rivestire il ruolo strategico e manipolatore del cardinale Schuster, burattinaio ed ago di una bilancia che vede volgere sempre più verso l'abisso la posizione del duce in fuga, mentre un fervente Franco Nero è chiamato ad impersonare il colonnello del CLN Walter Audisio.

 
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