Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Un pezzo orribile della storia d'Italia, sia pure con il lieto fine: la morte di Mussolini. Lizzani ci racconta - purtroppo con lentezza e poca incisività - una manciata di memorabili, epici giorni che hanno permesso all'Italia di emanciparsi dalla dittatura fascista; ciò che più colpisce è la descrizione della figura di Mussolini. Certamente non per limiti di Steiger, il megalomaniacale sanguinario Duce è dipinto come un uomo perennemente sovrappensiero, tutt'altro che risoluto ed impavido, per nulla pronto alla morte, anzi desideroso di sottrarsene anche con il più meschino dei sotterfugi. E fin qui può anche essere vero. Ma Mussolini è nel film più spesso distratto, che preoccupato; più malinconico, che lancinato dai dubbi. E' una figura sbiadita che non sembra comprendere che sta davvero andando incontro alla sua fine. Il risultato è davvero noioso.
Gli ultimi giorni di vita di Benito Mussolini, spregevole dittatore e ingenua marionetta dileggiata con disprezzo dai tedeschi. Vistosi accerchiato dai partigiani, Mussolini cerca riparo fuggendo in Svizzera travestito da tedesco, evitando pavidamente i suoi stessi gerarchi e le ultime milizie riunitesi attorno a lui. Ma i partigiani lo braccano e lo fucilano.
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