Regia di Randall Wallace vedi scheda film
La maschera e il perdono in salsa 4 moschettieri
La maschera di Ferro, un'ennesima trasposizione dei moschettieri, questa volta attraverso la storia del "doppio" Luigi.
Un film che parte bene, un cast stellare, che tiene su un film che altrimenti per lunghi tratti addirmenterebbe lo spettatore.
Ci sono dei fili conduttori durante tutto il film che però si fanno scoprire dopo più visione. Uno dei fili conduttori è la maschera, non solo quella reale di Filippo, ma sopratutto quella che ognuno di noi porta, e che nel film porta Athos (il rancore), Aramis (l'estrema religiosità), ecc. Secondo filo conduttore il perdono che spesso viene ripreso ad esempio sempre con Athos ma anche nella lettera che Raul manda a Christine, il perdono del cuore di D'Artagnan a D'Artagnan stesso.
Troppi però gli errori, come si può far arrivare i biglietti in Inglese? Non me lo vedo Portos parlare alle prostite del bordello dicendogli: "Oh baby i like you...." Quindi da rivedere nei dettagli.
Bella la musica, diciamo che nel complesso è un film buono, bastava quel poco in più di voglia di fare e di impegno da parte della regia per renderlo decisamente amabile.
Lo si apprezza di più rivedendolo più volte!
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