Regia di Randall Wallace vedi scheda film
Uno dei racconti più appassionanti e famosi di Dumas viene riproposto dopo una prima versione realizzata negli anni settanta che vedeva nel doppio ruolo di Luigi e Filippo, gemelli divisi da un trono, un appropriato e bravissimo Richard Chamberlain: vidi questo film molti anni fa ma ho ancora vivo il ricordo della sua prova soprattutto nei panni di Filippo con la maschera di ferro che lo aveva imprigionato rendendolo vagamente pazzo in un remoto angolo della sua mente, posso quindi affermare senza dubbio alcuno che Di Caprio perde il confronto due volte data la sua scarsa propensione a sprigionare tale caratteristica in Filippo e non essendo particolarmente viscido e perfido nel ruolo di Luigi. Dopo la doverosa premessa sul personaggio centrale della storia e la star che lo interpreta non posso far altro che associarmi in toto al commento dei redattori di Film TV: il film è assolutamente piatto e privo di picchi emozionali, le prove di quattro attori di rango quali Irons, Depardieau, Malkovich e Byrne nei panni dei moschettieri sono pertinenti e impeccabili ma il registro del film è troppo incerto fra il cappa e spada avventuroso e il drammone romanzato rimanendo a metà strada fra tutti e due mentre il film del settantasette era fortissimamente orientato verso un tono cupo e drammatico che rendeva il personaggio dalla maschera di ferro la figura centrale di tutta la storia, anche le storie sentimentali non arrivano al cuore e quella bella mora della Parillaud mi sembra un po' troppo giovanile per far la mamma di Di Caprio.
Sotto l'aspetto estetico il film è anche eccessivamente leccato e preciso in tutti i suoi anfratti tanto che neanche una mela marcia riesce ad essere tale, insomma "La Maschera di Ferro" è un film che non appassiona e non diverte, ennesima dimostrazione che una buona squadra di attori non può necessariamente produrre spettacolo se servita da un copione povero e un regista convenzionale che non ha reso memorabile lo sguainare di una spada nemmeno una volta in due ore di film.
Una trasposizione di Dumas che secondo me è un grande film è "Il conte di Montecristo" con Guy Pearce e Jim Cavizel, trasuda sangue e sudore che è un piacere, vedere per credere ma se vi capita di recuperarlo date un'occhiata a "L'uomo dalla maschera di ferro" diretto da Mike Newell che annovera nel cast anche la divina Jenny Agutter.
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