Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Liberamente ispirato alla vita di uno dei maggiori attori del porno americano a cavallo tra gli anni '70 e '80, il quasi mitologico John Holmes, il film di Paul Anderson tradisce la natura di sceneggiatore del regista: ottimo ritmo, buona capacità di raccontare ascesa e declino di una generazione spazzata via da eccessi, droga e criminalità, azzeccata colonna sonora. Il film, pur muovendosi in un campo minato, non scivola mai nella volgarità, anzi sembra quasi accarezzare i lati più fragili ed umani dei vari protagonisti, tra i quali spicca un ottimo Burt Reynolds. L'unica pecca è forse nel cercare un finale vagamente assolutorio, anche se ci si arriva con una certa linearità, come scendere all'inferno con un comodo ascensore. Bellissima la scena della rapina nella casa del narcotrafficante, un misto di humor nero e dramma.
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