Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Esteticamente impeccabile, ben girato e tutto sommato anche ben recitato. La trama è atipica, si parla di industria del porno e di pornografia con una punta di ironia e satira e con l'intento di mettere in scena non tanto la sessualità quanto piuttosto le realtà umane che stanno dietro certi ambienti ma senza entrare troppo nella psicologia dei personaggi e lasciandoli piuttosto come tipologie stereotipate. Lo sguardo, quindi, è patinato, lieve e superficiale. E' vero che c'è droga e vizio ma non volgarità, si mette in scena una caricatura raffinata di una realtà invece più grossolana, con personaggi comunque fini oltre lo standard medio dell'ambiente. Gli intenti del regista porno poi sono risibili (nobilitare il porno a genere più alto) e non si capisce bene se l'intento sia prendere in giro certe pretese artistiche di alcuni porno oppure fornire un genuino ritratto di un personaggio di fantasia; fatto sta che ciò che ne esce è poco credibile e buono solo per considerazioni sociali. I dialoghi sono poveri (non si capisce se in maniera voluta o per limiti di altra natura) e la trama tutto sommato debole ma è un film che si lascia guardare e che ha la sua originalità.
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