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Boogie Nights. L'altra Hollywood

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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La recensione su Boogie Nights. L'altra Hollywood

di sasso67
8 stelle

«Quand'ero piccolo 
Tutti mi scherzavano 
Per le dimensioni del mio pene 
Ed io non stavo bene 
Soffrivo le pene 
Per colpa del pene 
Ma piu' il problema non si pone 
Si' perche' il pene mi da' il pane 
Son diventato un grande attore»
(Elio e le Storie tese, John Holmes). Intorno a questi trenta (o, come sostiene lui, 33) centimetri «di dimensione artistica», il superdotato Eddie, alias Dirk Diggler, si costruisce una carriera nel cinema. Cinema porno, ma pur sempre cinema, sdoganato perfino dal Mereghetti, che ha dato ad un film di Gerard Damiano la stessa valutazione in stelline del Settimo sigillo di Bergman. In realtà il ragazzo non sa fare niente - a parte, ovviamente, far muovere l'attrezzo - ma, come dice lui, ci dà dentro. Attraverso la storia del giovanotto, e del mondo che intorno a lui fa "perno", Anderson racconta un passaggio d'epoca, quello dalla carne degli anni Settanta alla plastica degli anni Ottanta. Il giovane regista americano in parte si differenzia dall'imperante modello tarantiniano (com'è stato evidenziato, guarda forse più ad Altman e Scorsese), per altro verso non può fare a meno di proporre momenti che si apparentano a quello stile, come la sparatoria nel negozio di dolci e la discussione sui brani musicali nelle cassette.

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