Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Moretti fa un passo indietro, già parzialmente intrapreso in Caro Diario, richiudendosi nel privato, nell'intimo, nel personale. E sceglie di mettere in scena due eventi tanto attesi e al contempo temuti come la nascita del suo primo figlio e le elezioni politiche del 1996, in cui il rischio di spostamento dell'elettorato italiano verso destra era concreto (non ci sarà, ma avverrà comunque 5 anni dopo). E' fondamentalmente un inno alla speranza, dell'unico tipo possibile al regista, che guarda alla (ri)nascita, al nuovo corso della vita (in quanto tale oppure vita politica del paese) con gli occhi spauriti eppure speranzosi del più classico e comune dei neo-padri e dei cittadini. Questo e solo questo è il significato di Aprile: lasciarsi andare, aprirsi a nuove possibilità e grandi speranze per il futuro, senza farsi false illusioni, ma scegliendo il meglio per sè stessi e per i propri cari. Il meglio, come potrebbe essere - finalmente richiamato al proprio 'dovere' professionale da amici e colleghi - per il regista Moretti realizzare finalmente quel tanto desiderato e rimandato musical sul pasticcere trotzkista nell'Italia degli anni '50. Beffardo, bizzarro e gioioso: un Moretti come probabilmente mai si rivedrà.
Aprile 1996: si avvicina la nascita di Pietro, primogenito del regista Nanni Moretti, e parallelamente le elezioni politiche in cui Berlusconi tornerà all'attacco dopo il suo primo e disastroso governo di due anni prima. Due vittorie: una personale e l'altra per la nazione. Moretti guarda finalmente al futuro con gioia e voglia di ricominciare.
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