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Full Monty - Squattrinati organizzati

Regia di Peter Cattaneo vedi scheda film

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La recensione su Full Monty - Squattrinati organizzati

di cheftony
8 stelle

"No one said anything to me about the full monty!"

Gaz (Robert Carlyle) e il cicciottello Dave (Mark Addy) sono due trentenni di Sheffield, città famosa per la produzione dell'acciaio ma con un'industria locale in inesorabile declino, cosicché i due, come molti altri, devono far fronte alla disoccupazione, perdendo il loro tempo al job club, dove si trova anche Gerald (Tom Wilkinson), loro ex-superiore, tanto orgoglioso da non aver ancora detto alla moglie in sei mesi di essere disoccupato e a rischio pignoramento della casa.
Inoltre Gaz è divorziato e ha un figlio, Nathe, il quale inizialmente non ama troppo trascorrere il tempo con un genitore sbandato che lo coinvolge nelle sue miserevoli attività per tirare avanti, come rubare in un'acciaieria chiusa. Gaz non riesce a rispettare le spese di mantenimento per l'ex-moglie e dunque, per non farsi togliere la custodia di Nathe, decide di fare soldi "facili" con uno spettacolo di spogliarello, che dovrà arrivare al cosiddetto full monty (nudo completo) per fare cassa il più possibile.
A tale scopo Gaz convince il riluttante Dave, l'odiato Gerald, il disgraziato e rossiccio Lomper (Steve Huison), ovvero uno sconosciuto salvato dal suicidio dai due amici, e improvvisa delle audizioni per trovare i tasselli mancanti e infine organizzare il tutto prima che sia troppo tardi. Il tutto, ovviamente, portandosi dietro il bimbo nei ritagli di tempo che ha a disposizione per vederlo...

Lungometraggio d'esordio del 1997 di Peter Cattaneo, regista fino ad allora televisivo, Full Monty è un'ottima commedia appartenente al filone britannico dedicato al proletariato, di cui Billy Elliot qualche anno più tardi sarà un altro esempio di spicco. All'epoca il film venne sicuramente sopravvalutato: spropositate le quattro candidature all'Oscar, soprattutto quella per la regia mediocre di Cattaneo, mentre meritate sono la statuetta vinta da Anne Dudley per la colonna sonora (fatta di inediti e del top delle funky-pop-tamarrate da spogliarello, come "You sexy thing" degli Hot Chocolate) e la nomination di Simon Beaufoy per la miglior sceneggiatura non originale, che in effetti è davvero ottima e ben studiata, probabilmente anche per piacere a vaste fette di pubblico; molto bene anche gli interpreti, con i bravi Carlyle e Wilkinson sugli scudi.
Da segnalare, inoltre, che ho visto il film in lingua originale (con sottotitoli in inglese...visione un po' ostica, ma d'altronde l'avevo già visto anni fa) e devo dire che l'accento marcato della zona di Sheffield è parte integrante del film; spesso non ci pensiamo, ma la "regionalità" non è un dettaglio da poco e questo a volte mi dà da pensare sull'opportunità o meno di doppiare certi film.

Tornando al punto, trovo assai ingenerosa la svalutazione che è stata fatta negli anni a venire di Full Monty. Non è un film di Ken Loach, non è un film di denuncia sociale nonostante si insista sulla disoccupazione dei protagonisti e quindi vi siano anche accenni di quadri personali drammatici, non credo contenga grossi messaggi, non è il capolavoro che forse si è voluto far credere; ma è una commedia divertente, briosa, con dialoghi, trovate e caratteristi che lo rendono un film piacevole e tranquillo. Insomma, a mio modo di vedere possiede tutti i requisiti per la buona riuscita di una commedia e giunge dritto al suo scopo: far ridere e sorridere.

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