Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco vedi scheda film
L'opera seconda del duo Ciprì-Maresco è un'ulteriore deprecazione della società imbarbarita e senza più valori umani,che nella loro ottica disperata si avvia ad essere la nostra.Pur condividendo certi aspetti del loro punto di vista,devo dire che "Totò che..." è un film di diverse lunghezze inferiore al suo precedessore,quello "Zio di Brooklyn" che aveva,mi parve, una sua poetica del disfacimento,e una carica grottesca più mirata.A conti fatti,"Totò che visse..." è narrativamente meno frammentario del primo film di Ciprì e Maresco,più compatto,e la fotografia di Giancarlo Bigazzi,così come certi indovinati tocchi nel montaggio sono il suo lato più apprezzabile.Ma certi eccessi un pò gratuiti,come l'insistenza sulla masturbazione del malato mentale Minicu,e la scena della violenza carnale di un angelo che ha rubato e ucciso da parte di tre trogloditi enormi,sono in odor di provocazione un pò forzata,pur di turbare chi guarda.
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