Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco vedi scheda film
Dall'avamposto visionario della premiata ditta di "cinico TV" Ciprì e Maresco viene sfornato il secondo lungometraggio del duo apprezzato in USA, studiato in Inghilterra ma disprezzato in patria. Dallo "Zio di Brooklyn" si passa a "Totò che visse due volte", presentato e applaudito al Festival di Berlino ma censurato in patria. Tra immagini dell'incubo e citazioni eretiche si apre un paesaggio siciliano ricco di freeks, assoluti protagonisti di una più che azzardata rivisitazione del Vangelo. Gesù è un santone, Giuda un gobbo laido e Ponzio Pilato un mafioso. Passaggi da Heizestejn a Kubrik la Resurrezione diviene un film di Hitchok.
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