Paletta è un uomo preso in giro da tutti e perennemente umiliato che cerca, senza successo, di dare sfogo al suo insaziabile desiderio sessuale. L'arrivo della prostituta Tremmotori lo spinge al furto dell'edicola votiva dell'Ecce Homo. Dovrà vedersela con il boss del quartiere. Intorno al letto di morte di un omosessuale di mezza età: la madre aspetta che si faccia vivo Fefé, l'anziano amante del figlio, che, però, tarda ad arrivare perché atterrito dall'idea di incontrare Bastiano, fratello brutale del morto. Lazzaro, mafioso appartenente a un clan perdente viene sciolto nell'acido da Don Totò. Nel frattempo un vecchio Messia si aggira intorno ed è a lui che i familiari di Lazzaro ricorrono per la resurrezione.
Note
Suddiviso in tre episodi che intrecciano luoghi e personaggi, costruito attraverso immagini di assoluta pulizia compositiva, "Totò" è l'esatto contrario di tutta la merce dozzinale che i supermercati dell'immagine propongono quotidianamente. Film rigorosamente d'autore (di quelli che bisogna avere ancora il coraggio di fare, di produrre e di andare a vedere), stretto tra il dolore abissale di Pasolini e la ferocia dilaniante di Buñuel, ha una sicurezza dura di inquadratura, dissolvenza e montaggio che fa venire in mente Scorsese. Processato per oltraggio alla religione, gli autori del film sono stati prosciolti nel 2001.
Grottesco, marcio e tuttavia splendido nel b/n e nel montaggio rigorosamente "jazz". E' un film definito "Vietato a Tutti", quindi in una sola parola: imperdibile.
Tre episodi per una geniale sintesi della degenerazione morale dell'uomo contemporaneo. Paletta (Marcello Miranda) è un uomo in perenne balia del suo insaziabile desiderio sessuale. Per andare con Tremmotori (Camillo Conti), la prostituta più ambita di tutta la Sicilia, Paletta si procura i soldi rubando gli ex voto dall'edicola votiva dell'Ecce Homo. Al capezzale di un… leggi tutto
Lo sguardo cinico e grottesco che Ciprì e Maresco hanno posato sul degrado della moralità umana fin dai tempi della Cinico TV e proseguito con Lo zio di Brooklyn, capolavoro dadaista segnato da una furia iconoscasta sconosciuta al cinema italiano, arriva qui al suo apogeo. Gusto della provocazione portato al parossismo, blasfemia e rovesciamento cristologico giungono qui a una potenza… leggi tutto
UNO DEI FILM PIU' ASSURDI CHE IO ABBIA MAI VISTO, MA CHE SICURAMENTE MI HA LASCIATO DENTRO QUALCOSA!VISTO APPENA USCITO ALLA MULTISALA "NOVECENTO" DI CAVRIAGO (RE), ERAVAMO POCO PIU' DI UNA VENTINA IN SALA...VERAMENTE ALLUCINANTE, UNA RIVISITAZIONE APOCRIFA DEL VANGELO DIVISA IN EPISODI CHE SI RICONGIUNGONO NEL FINALE. IL PRIMO E BEFFARDO, SICURAMENTE IL PIU' UMORISTICO DEI TRE, IL SECONDO E'… leggi tutto
E a Cogne e Garlasco: muti.
La cronaca. Il tribunale di Taranto, con un provvedimento d’urgenza, ha bloccato la messa in onda prevista per domani su Disney + di «Avetrana – Qui non è…
Tre operette (a)morali sulla degenerazione dell'uomo moderno: la repressione sessuale, compressa dalla castrazione psicologica (e non solo) della religione, che esplode in un silenzioso grido di rivolta atto a sottrarsi dal giogo di un'esistenza brutale ed indifferente, ma che è destinato ad essere messo a tacere dal Potere (che coi salvatori di anime è sempre andato a…
Quando, come capita con alcuni libri (mattoni), inizi con la visione ma la concentrazione tende a calare, come la palpebra, oppure pensi: cosa sto guardando? Non ce la fai più e getti la spugna.
Interrompi…
Non sono un grandissimo frequentatore di chiese, ma oltre ad essere il figlio di Dio, Gesù è anche figlio del cinema. Dopotutto l'opinione che abbiamo di lui ce la siamo fatta grazie ai film, e non…
Tre episodi per raccontare l'abiezione umana.
Il primo riguarda Paletta, lo scemo di un piccolo paesino, sempre vessato e deriso da tutti, che decide di dar sfogo ai propri istinti sessuali senza porsi alcun freno; il secondo riguarda Fefè, un omosessuale che teme di presentarsi al letto di morte del suo compagno perché teme le reazioni da benpensante del fratello; il terzo…
Uno dei pochi (eppur troppi) film italiani processati per vilipendio alla religione, "Totò che visse due volte" rappresentò un caso quando uscì, al tramonto del secondo millennio, oramai quasi un ventennio fa. Suscitò scandalo ed aspre polemiche. C'era chi lo definiva il miglior film italiano del decennio e chi una mera appendice di "Cinico TV". Cosa resta dell'opera…
Due differenti set di respiro internazionale e un progetto basato sulla tax credit Palermo, città dai mille volti e dalle mille storie, di ville… segue
I Paletta, scemo del villaggio dalle irrefrenabili pulsioni sessuali, è costretto a sopportare le angherie degli altrettanto rozzi compaesani, le avances di un maturo signore per scambiarsi rapporti orali ed una vita di miseria che gli impedisce di andare con la "celebre" prostituta Tremmotori; perciò ruba una collanina votiva da un'urna collocata in pieno paese, appartenente ad un boss…
Totò che visse due volte è il secondo lungometraggio firmato dalla coppia Ciprì / Maresco, seguito ideale - formalmente quanto contenutisticamente - del precedente Lo zio di Brooklyn (1995). I personaggi e le situazioni sono essenzialmente gli stessi degli sketch televisivi promossi fin dai primi anni '90 sulla Rai 3 notturna di Ghezzi (Cinico tv): straccioni siciliani alle prese con le…
Dopo le scelleratezze immonde di "Lo zio di Brooklyn" i personaggi cambiano, sebbene inizialmente siano presenti gli stessi interpreti del primo film. Questo film è suddiviso in tre episodi: Il primo riguarda Paletta un disgraziato in deboscie assatanato di sesso, non essendoci donne a disposizione l'unica idonea, per modo di dire, a soddisfare i suoi appetiti erotici è una prostituta di nome…
Lo sguardo cinico e grottesco che Ciprì e Maresco hanno posato sul degrado della moralità umana fin dai tempi della Cinico TV e proseguito con Lo zio di Brooklyn, capolavoro dadaista segnato da una furia iconoscasta sconosciuta al cinema italiano, arriva qui al suo apogeo. Gusto della provocazione portato al parossismo, blasfemia e rovesciamento cristologico giungono qui a una potenza…
Antonio Rezza e Flavia Mastrella, così come Ciprì e Maresco, sono due coppie di artisti outsider, tra i pochissimi esempi di "diversità" non ancora omologata e assimilata dal sistema mediatico…
Ci sono autori a cui basta veramente poco per essere considerati importanti ed imprimersi con decisione nell’immaginario collettivo con uno stile subito riconoscibile. Tra questi ci soso certamente Daniele…
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Commenti (3) vedi tutti
Ma quale capolavoro. Orribile, inguardabile. Buono solo per gli intelletualoidi che lo hanno osannato.
commento di tarloGrottesco, marcio e tuttavia splendido nel b/n e nel montaggio rigorosamente "jazz". E' un film definito "Vietato a Tutti", quindi in una sola parola: imperdibile.
commento di Utente rimosso (rayray)favoloso
commento di brando