Regia di Luciano Emmer vedi scheda film
La commedia all'italiana di emmer funziona sempre come un orologio, nonostante il soggetto essenziale (un uomo, Marcello Mastroianni, viene accusato di avere due mogli, quella vera è Giovanna Ralli, quella presunta Franca Valeri: come è andata veramente?). L'azione diventa quindi quella dei personaggi, ognuno con un proprio marcato spazio di espressione, sino al raggiungimento sia di un numero elevato di battute, confronti comici, schermaglie verbali (e non), divertentissime, sia al culmine di un mistero che verrà svelato, non senza una amara beffa finale. Largo spazio viene inoltre offerto alle sequenze processuali, come i veri (cioè quelli seri) film americani di impostazione legale. Le lunghe barocche arringhe di Vittorio De Sica costituiscono da sole una fonte incredibile di ironia, comicità pura, esercizi di altissima recitazione. Mastroianni ricopre il ruolo, un pò sacrificato a tratti, del poveraccio innocente vittima di un complotto sempre più inestricabile. Fondamentale anche l'apporto di Memmo Carotenuto, che con il suo caratteristico timbro di voce dona al personaggio simpatia e fiducia, alla fine ben riposta. La battuta migliore, tra le tante è quella pronunciata dall'avvocato di Giovanna Ralli che, lamentandosi dell'insistenza di sua cognata Marisa Merlini, dice "Allora ho fatto un affare a non prendere moglie", e la risposta pronta della donna è "No, avvocato l'affare vero l'ha fatto quella che non si è preso a lei".
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