Regia di E. B. Clucher (Enzo Barboni) vedi scheda film
Dopo il buon successo di Anche gli angeli mangiano fagioli, dell'anno precedente, ecco che Barboni/Clucher ricicla le avventure dei delinquentelli tutto cuore nell'America del primo Novecento in questa sorta di istant-sequel. Problema numero uno: Bud Spencer si rifiuta di prendere parte all'operazione; rimpiazzarlo con l'anonimo e, al confronto, non molto vivace Ricky Bruch non è certo una mossa azzeccata. Si consideri inoltre che già Giuliano Gemma era il sostituto di Terence Hill. Problema numero due: nel contempo la coppia Bud & Terence ha sfornato un successone con Altrimenti ci arrabbiamo ed è corsa subito a (super)lavorare in un altro progetto, Porgi l'altra guancia, che uscirà pochi mesi dopo Anche gli angeli tirano di destro. Insomma, il mercato è già inflazionato, per non dire saturo, di questo tipo di prodotti, e per di più Barboni sta utilizzando 'le controfigure' dei divi nazionalpopolari. E' logico che questa pellicola venga dimenticata in fretta, insomma; peccato perchè a dirla tutta la storia funziona (sceneggiatura del regista, che sa perfettamente dove andare a parare ormai) e se c'è una cosa che va sottolineata senz'altro sopra a tutto il resto è la colonna sonora dei soliti fratelli De Angelis: meravigliosa, manco a dirlo. Tanto per creare un po' di ulteriore confusione, i due protagonisti vengono doppiati dalle usuali voci di Hill (Pino Locchi, per Gemma) e Spencer (Glauco Onorato, per Bruch). Tanti cazzotti, come giustamente promette il titolo, qualche risata e pochissima volgarità: nonostante i limiti sopra citati, si tratta pur sempre di un lavoro non del tutto disprezzabile. 4,5/10.
Sonny è un intraprendente delinquentello che riesce a entrare nelle grazie di un boss newyorchese. Sulla sua strada (non solo in senso metaforico, poichè come mansione ha il controllo di una via di Little Italy) incontra però un prete manesco, che non sopporta i soprusi...
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