Regia di Arnaud Desplechin vedi scheda film
Il nuovo polar francese, con reminiscenze di Hitchcock. Grandi interpretazioni di Lea Seidoux e Sara Forestier, il cuore nero dell’orrore. Delitto con castigo inevitabile.
TRAMA ROUBAIX, UNE LUMIÈRE- film diretto dal regista francese emergente Arnaud Desplechin, erede di Jean Paul Melville, il re del polar. Narra la storia del commissario Yacoub Daoud(Roschdy Zem), che durante la notte di Natale perlustra la città di Roubaix, la sua città natale. Daoud si trova a risolvere un caso di omicidio insieme al suo nuovo collega Louis Cotterelle(Antoine Reinartz). Una signora ottantenne è stata trovata assassinata nella sua casa, causa morte strangolamento, le due indiziate dell’omicidio sono due giovani amanti che convivono Claude(Lea Seydoux) e Marie Carpentier(Sara Forestier). Il regista ambienta il suo polar nei giorni sotto Natale, film asciutto, Un poliziesco avvincente ed estremamente realistico.La conferma di questo talento del nuovo cinema francese, il film ricorda la tecnica di Alfred Hitchcock, per alcune scene ben congegnate. La luce del titolo deriva dalle tenui luci della cittadina, ma anche dal fuoco della macchina incendiata, che si vede ad inizio film, la storia di una ragazzina stuprata in metro, da un violentatore seriale, la fuga di una minorenne dai genitori. Sono storie comuni, che scandiscono il lavoro di una giornata in un commissariato di polizia. Molti interrogatori degli indiziati vengono svolti di notte, con grande realismo e precisione. Emerge su tutti il commissario un bravissimo Roschdy Zem, che indaga di giorno e di notte nella sua città, che conosce alla perfezione, lui è una memoria vivente, perché conosce tutti i luoghi di Roubaix, unico superstite della sua famiglia tornata in Algeria. Il commissario e’ profondamente umano, soffre per i delitti che deve perseguire e per gli indiziati che deve interrogare, sa di insinuarsi nelle vite di queste persone sospettate dei crimini commessi e di rompere il loro precario equilibrio psicologico. Il film è tutto giocato tra sala interrogatori, ricostruzione meticolosa omicidi, celle dove vengono detenuti i rei. I dialoghi sono incalzanti ed inchiodano alla poltrona, la storia delle due amanti assassine avvince e crea un clima di sospetto sulle due criminali. Film sulla colpa ed inevitabile castigo, un racconto a tratti minimalista, storia di povera gente, dove tutti sono colpevoli e le due donne pur nel loro tremendo omicidio, sono ritratte nella loro fragile umanità, due anime perse, che hanno commesso qualcosa più grande di loro. Splendide sia Sara Forestier che Lea Seidoux, le due amanti perdute e sicuramente pentite dell’orrore procurato. Voto 8. Interpreti e personaggi Roschdy Zem: commissario Yacoub Daoud Léa Seydoux: Claude Antoine Reinartz: Louis Cotterelle Sara Forestier: Marie Carpentier Chloé Simoneau: Judith Sébastian Delbaere: Descamps Betty Cartoux: De Kayser Jérémy Brunet: Aubin Stéphane Duquenoy: Benoit Philippe Duquense: Dos Santos Anthony Salomone: Kovalski Ilyes Bensalem: Farid Mokhtar Sarah Hamoud: madre di Farid Maïssa Taleb: Soufia Duhamel-Hami Abdelatif Sedegui: Sig. Hami Sylvie Moreaux: Sig.ra Duhamel Diya Chalaoui: Fatia Belkacem Bouzid Bouhdida: Zio Alaouane François Deheunynck: Choteau Rémy Guislain: Marco Emanuelle Lequin: giudice
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