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Thalasso

Regia di Guillaume Nicloux vedi scheda film

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La recensione su Thalasso

di alan smithee
6 stelle

CINEMA OLTRECONFINE

Dopo essere stato rapito - sempre con lo zampino di Nicloux in L'enlèvement de Michel Houellebecq del 2014, ora per il celebre, dirompente e satirico scrittore, ci si avvia, con il doveroso scetticismo e la trasandata ironia che rendono l'artista quasi un fumetto vivente, verso una cura ricostituente presso il centro di talassoterapia di Carbourg, in Normandia.

Il soggiorno presso il centro, si dimostra subito come scandito da un processo serio e programmato in ogni momento della giornata. Un trattamento che priva lo scrittore di ogni abituale ed irrinunciabile ricorso a vizi a base di nicotina ed alcol, dannosi alla salute, ma molto meno a dare motivazione ad una verve creativa indispensabile per uno scrittore di quel rango.

In quel lussuoso carcere, Michel Houellebecq incontrerà addirittura l'attore Gerard Depardieu, pure lui accorso in quell'oasi di cure ricostituenti per cercare di rimettersi in sesto; e pure lui impegnato a sottrarsi ai controlli che lo rendono succube di tentazioni alcoliche e di gola, oltre a tutti gli altri vizi.

Tra i due si calcificherà quasi all'istante un'intesa cameratesca atta a farli sopravvivere in quel sadico territorio di torture e di richieste gentilmente negate. Ma la vita sempre fuori dell'ordinario del bizzarro scrittore finirà per travolgerlo anche in quel santuario ovattato dedicato al recupero fisico e forse pure spirituale.

Una serie di bizzarri elementi raggiungerà Michel, rendendolo complice di un delirante intrigo con al centro la sparizione di una anziana donna, e l'intervento quasi mistico di.... Sylvester Stallone.... o di qualcosa di molto simile al celebre ed intramontabile divo.

Michel Houellebecq al cinema ha assunto le movenze caricaturali di una macchietta che riesce a tener testa ad un film senza nemmeno ricorrere ad una compiuta sceneggiatura. Da quel punto di vista Guillaume Nicloux è il cineasta ideale per lavorare sui personaggi, senza per forza doversi appoggiare ad una base narrativa.

Ed il film, bizzarro ed evanescente, procede appoggiandosi alle movenze istrioniche dei due bizzarri mattatori, alle prese ognuno coi suoi vizi e le bassezze che rendono grandi, oltre che più umani, due emblemi della comunicatività e della esternazione del proprio punto di vista, come lo sono, ognuno a loro modo, sia Houellebecq, sia Depardieu.  

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