Regia di Renato Castellani vedi scheda film
Il racconto da cui proviene il soggetto di questo film è di Aleksandr Puskin, al quale è seguito un lavoro di sceneggiatura a numerose mani: Mario Soldati, Corrado Pavolini, Mario Bonfantini, Renato Castellani stesso (e Wikipedia aggiunge anche Moravia, nome che però non compare nei titoli di testa). Il risultato è piuttosto calligrafico, fin troppo aderente al testo originale: bella illustrazione, sì, ma che non aggiunge nulla alla pagina dello scrittore russo, nè riesce ad avvicinarla allo spettatore italiano di metà Novecento. Le due star della produzione (Lux, piuttosto dispendiosa per gli standard contemporanei) sono Assia Noris e Fosco Giachetti, ai tempi molto richiesti; quest'ultimo si aggiudicherà per questa sua prestazione la Coppa Volpi a Venezia. Siamo nel 1942 ed il cinema italiano non se la passa granchè bene: oltre alle evidenti restrizioni dovute al momento storico ed ai problemi derivanti dal conflitto mondiale in corso, bisogna sempre tenere presente i forti limiti imposti dal regime fascista alle rappresentazioni artistiche; questa storia d'amore ed onore, a suo modo classica e quindi inoffensiva (oltrettutto ambientata in un'epoca ed in una nazione lontana, sebbene il regime imponga l'italianizzazione - paradossale - dei nomi dei personaggi), è quanto di meglio per il momento. E' questo l'esordio di Castellani dietro la macchina da presa. 5/10.
Russia, XIX secolo. Due uomini si sfidano a duello per l'amore di una donna; uno avrebbe l'opportunità di uccidere l'altro, ma rinuncia al suo colpo di pistola e con esso alla donna. Anni dopo i tre si reincontrano: questa volta il duello si potrà tenere senza remore.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta