Regia di Enrico Bomba vedi scheda film
Un agente segreto americano è il primo a trovare, per puro caso, il cadavere ancora caldo di uno scienziato. Sottrae dal portafogli dell’uomo un foglietto contenente metà di una importantissima fomula e si mette alla caccia dell’altra metà.
Se Agente segreto 777 – Operazione mistero è un titolo banale e poco avvincente, Invito ad uccidere è dotato di ancor meno appeal e sembra perfino un filo illogico, dato che la ‘licenza’ di James Bond era un’altra cosa – una possibilità, un diritto acquisito con merito – rispetto a un generico e amichevole ‘invito’, che lascia immaginare un protagonista intento a sparacchiare a casaccio di qua e di là. L’idea è comunque quella fin troppo evidente di scopiazzare lo 007 di Ian Fleming ed entrambe le pellicole, firmate da Enrico Bomba sotto lo pseudonimo di Henry Bay, escono nel giro di pochi mesi a cavallo fra il 1965 e il 1966. Invito ad uccidere è la seconda, ma non si tratta di un sequel; casomai di due ‘esercizi di stile’ su storie abbastanza simili, con budget allo stesso modo infimi e due cast quasi totalmente differenti, se si esclude quel Lewis Jordan (al secolo Tiziano Cortini) che in Operazione mistero occupava un ruolo marginale e che qui è invece il protagonista, nonché l’autore di soggetto e sceneggiatura del lavoro (la seconda insieme a Vittorio Orano). Le portate principali del pasto, vale a dire il ritmo, la tensione e l’azione, risultano piuttosto insipide; Bomba/Bay fa quel che può e notoriamente quel che può equivale a dire pochetto: mestierante dedito a un po’ di tutto pur di arrabattarsi nel cinema di genere, il Nostro ha lavorato come sceneggiatore, produttore e direttore del doppiaggio in pellicole che spaziano dal melodramma al nazisploitation, passando per decamerotici e, appunto, spy movies. Invito ad uccidere è insomma scritto senza alcuna originalità, confezionato in maniera approssimativa e recitato così così, con interpreti come tra gli altri Helene Chanel, Umberto Raho, Halina Zalewska, Claudie Lange e Daniel Turk. Oltre al già citato Cortini, naturalmente, che qui figura anche come assistente alla regia. 2,5/10.
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