Napoli, anni Novanta. Alice è una donna di quarant'anni al suo rientro dall'America dopo una lunga assenza a seguito della morte del padre. Con la sorella, Alice decide di vendere la casa di famiglia, ma occorre svuotarla dagli oggetti di una vita. Inaspettatamente, scopre che la casa è abitata da una ragazza giovane e bellissima. Con lei inizia un dialogo intenso e promettente, come il legame che si crea con Marc, un uomo affascinante e gentile incontrato alla commemorazione del padre. Intorno ad Alice prende forma un mondo nuovo, intrigante e pericoloso, che apre squarci sul suo passato e sulla sua esistenza.
Una imbolsita Giovanna Mezzogiorno colloquia con due versioni della se stessa del passato alla ricerca della verità su un trauma rimosso: ma i dialoghi sono imbarazzanti, in un dramma plumbeo, piatto e tedioso.
Comencini non è Nolan, e l'ambizione di poter mescolare diversi piani temporali in un thriller dell'inconscio che si vorrebbe costantemente in bilico tra sogno e percezione del vero naufraga miseramente, perché il registro onirico e il 'realismo quantistico' si confondono disorganicamente.
Stavo per scrivere “Col cinema di Cristina Comencini ho perso i contatti da quasi un decennio (erano i tempi di “Quando la Notte”, a cui ho assistito per via della coppia d’attori principali, quand’ormai già “Bianco e Nero” aveva fatto naufragare ogni possibile conciliazione con la produzione dell’autrice, e premesso che… leggi tutto
Novembre 1991. Dopo anni di lontananza, e dopo aver fatto carriera negli Stati Uniti, Alice torna a Napoli e alla villa con affaccio sul mare in cui è cresciuta e nella quale s'è da poco spento il padre malato. Nella casa, ormai disabitata, ad accoglierla è la sorella Virginia, ma chi maggiormente lo ha sollevato dalla solitudine della sua malattia… leggi tutto
Stavo per scrivere “Col cinema di Cristina Comencini ho perso i contatti da quasi un decennio (erano i tempi di “Quando la Notte”, a cui ho assistito per via della coppia d’attori principali, quand’ormai già “Bianco e Nero” aveva fatto naufragare ogni possibile conciliazione con la produzione dell’autrice, e premesso che…
Una giornalista torna nella casa d’infanzia alla morte del padre, militare americano a Napoli. I ricordi riaffiorano prepotenti quando incontra Marc, un uomo che assisteva il padre negli ultimi tempi, e una strana, vivace ragazzina che frequentava quella casa.
Un viaggio nella memoria che diventa allucinazione; la fantasia che prende il sopravvento sulla realtà; la vita…
È un'operazione proforma quella di elencare i titoli che sono stati dati in uscita nelle sale cinematografiche italiane a partire da lunedì 15 giugno 2020. Per due motivi: perché in realtà…
Mi dispiace essere cattivo con un film italiano, ma questo è troppo..
Io non lo so come cazzo abbia fatto la Comencini ad urlare "BUONA!!" su quel set per ogni take che è finito in questo film.
La Mezzogiorno (che non era Anna Magnani prima) qui recita come una persona appena uscita da un coma, che non si ricorda neanche il proprio nome ma che è stata portata a forza su un…
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019 - FILM DI CHIUSURA
Alice è una quarantenne napoletana che seguiamo nel momento del suo rientro in patria dagli States, ormai propria dimora abituale, in pieni anni '90, poco dopo la morte del padre ex militare. Tornando entro quelle antiche pareti ormai abbandonate per affrontare la gestione della antica e bella casa paterna affacciata sul mare…
Non ce ne vogliano i lettori se non la ricordiamo in maniera testuale, ma la frase impressa in calce ai titoli di testa del nuovo film di Cristina Comencini la dice lunga sulla materia del film, alludendo alla volatilità del tempo e del suo divenire nel corso della nostra esistenza. Il richiamo all’inconsistenza materica della frase trova riscontro nell’immagine…
14° FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019
Nei primi anni 90 Alice (una imbolsita Giovanna Mezzogiorno) torna a Napoli dagli U.S.A. per partecipare alle esequie del padre, generale della Nato di stanza nella base partenopea. Dopo la partenza di amici e parenti, Alice resta sola nella grande villa sul mare dove ha trascorso infanzia ed adolescenza e da cui manca da molti anni. …
70 film in cartellone per 258 proiezioni complessive e 25 paesi rappresentati. Questi numeri sono la base di partenza da cui Antonio Monda, il direttore… segue
Per la quinta volta consecutiva ho avuto l'onore anche quest'anno di assistere alla Festa del Cinema di Roma (e ad Alice Nella Città) con il ruolo privilegiato di inviato di FilmTv.it. A fronte della vittoria a…
Novembre 1991. Dopo anni di lontananza, e dopo aver fatto carriera negli Stati Uniti, Alice torna a Napoli e alla villa con affaccio sul mare in cui è cresciuta e nella quale s'è da poco spento il padre malato. Nella casa, ormai disabitata, ad accoglierla è la sorella Virginia, ma chi maggiormente lo ha sollevato dalla solitudine della sua malattia…
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Commenti (8) vedi tutti
Mi accodo tranquillamente ad altre Recensioni le quali vertono sulla parola "Strano" : effettivamente il Film lo è proprio come suggerito.voto.4.
commento di chribio1Non basta la bravura di Giovanna Mezzogiorno a sollevare il livello di questo film noioso, lento, con dialoghi banali e trama povera.
commento di Artemisia1593Film lento e ridicolo, osceno, mi dispiace ma è così
leggi la recensione completa di frankdeniroVolver... (è un altro film).
leggi la recensione completa di mckChi non ama i flashback al cinema e' meglio che abbandoni questo lavoro della Comencini....malinconico e tetro....ma a me non e' dispiaciuto.Discreto.
commento di ezioNiente di che...anche se la Comencini in passato è riuscita a fare di peggio
commento di BufalaBillUna imbolsita Giovanna Mezzogiorno colloquia con due versioni della se stessa del passato alla ricerca della verità su un trauma rimosso: ma i dialoghi sono imbarazzanti, in un dramma plumbeo, piatto e tedioso.
leggi la recensione completa di port crosComencini non è Nolan, e l'ambizione di poter mescolare diversi piani temporali in un thriller dell'inconscio che si vorrebbe costantemente in bilico tra sogno e percezione del vero naufraga miseramente, perché il registro onirico e il 'realismo quantistico' si confondono disorganicamente.
leggi la recensione completa di pazuzu