Regia di Marco Bonfanti vedi scheda film
Un film vibrante e illuminato sulla ‘sostenibile’ leggerezza dell’essere che mette le ali alla fantasia con la magia del cinema. Interpretato magnificamente da un Elio Germano in stato di grazia, questa pellicola rappresenta una fusione ideale fra sperimentazione e romanticismo e ricorda il cinema italiano del passato, benché declinato nella modernità. La poesia presente nel film ricorda Fellini, il miglior De sica, ma anche il Lattuada de "Il Cappotto".
C'è un palese studio per ottenere la semplicità (conquista difficilissima in quest'epoca), che però non è mai scontata o banale. E' anzi molto profonda. Il film si presta a numerosi livelli di interpretazione, è molto stratificato, ma è soprattutto originale nell'approccio e nell'uso del mezzo cinematografico. In un epoca di film e prodotti tutti uguali, sembra un miracolo. Non è sicuramente un lavoro perfetto, ma è molto coraggioso. E tanto basta.
Bellissima la colonna sonora e a livelli altissimi la fotografia.
Forse un film fin troppo colto e ricarcato per questi tempi.
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