Regia di Davide Ferrario vedi scheda film
Una storia scritta anche da Sergio Rubini, sceneggiata dallo stesso regista con Abatatuono. Ferrario un regista di nuova generazione che ha delle idee ben precise di cinema e di commedia, che tiene conto del recente nostro cinema di genere, ma che poi va avanti in maniera personale e dentro certi schemi che non cozzano mai con alternative avanguardiste, pur rinnovando di non poco il genere. L’accostamento di certa critica a Salvatores (forse dovuta alla presenza di Abatatuono), mi sembra abbastanza di scarsa fantasia e molto cieca a non vedere la crescita di un nuovo autore con le sue specificità, che danno speranza ad un genere con poche strade percorribili. La scelta stessa degli attori annuncia una strada che si presta ad un’operazione come questa, sfruttando in pieno le possibilità che ci sono. Una storia ben raccontata con le amarezze del caso ma che ci fa anche divertire e ci lascia un finale fra le nebbie e fantasie, dando un tocco di diversità quasi magica e felliniana.
Un racconto che imposta la comemdia all'iataliana in altra dimensione, tenendo conto di un passato felice
Ormai più che una speranza per il nostro cinema, che ha la forza e il coraggio di provare discorsi propri e qui lo dimostra, anche con una distribuzione non troppo felice
attore che è ben inserito in un percorso felice di cinema con autori e registi nuovi
Ha partecipato anche alla stesura della sceneggiatura ed in modo felice ha contribuito anche come interprete
Ruolo non di primo piano, ma qui fortunata per l'eseito felice del film
Ottimo comprimario
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