Il disoccupato Domenico (Orlando) come complice per una rapina si era scelto un gatto, ma abbandonato il felino davanti al cassiere, quando deve uscire dalla banca è costretto a prendersi un ostaggio e incappa in Tommaso (Abatantuono), un imprenditore che non vede l'ora di cambiare la propria vita. E che lo trascina, appunto, in Puglia invece che in Svizzera.
Note
Costruito su una sceneggiatura (di Ferrario e Abatantuono) che ha la forza di sacrificare gli eccessi sia comici che introspettivi, è soprattutto un film di corpi negli spazi, in paesaggi che non conosciamo più, illuminati da luci e colori che sfuggono al folclore per ritrovare una suggestione mentale, fantastica. Se "Tutti giù per terra" rimandava in qualche arabescata maniera a Lindsay Anderson e alla sua rabbia, questo ricorda la malinconia e la spavalderia popolaresca della commedia di John Ford.
Alquanto noioso e monotono, il film parte bene, ma poi non decolla mai come ci si aspetterebbe, tutto troppo macchinoso ed inceppato, compresi i due protagonisti dai quali ci si aspettava certo di più!
Domenico, un disoccupato di origini meridionali da molti anni trasferitosi a Torino, rapina una banca a Como e fugge dopo aver preso in ostaggio Tommaso, un cliente dell'istituto, con l'idea di farsene scudo finchè gli fosse riuscito di raggiungere la Svizzera. Tommaso, imprenditore in gravi difficoltà economiche e familiari, decide di sfruttare la circostanza per far perdere le… leggi tutto
Dopo una rapina in banca, un disoccupato partenopeo (Silvio Orlando) prende in ostaggio un imprenditore torinese (Diego Abatantuono). Ma anziché dirigersi verso la Svizzera, i due puntano sulla Puglia, dove l'imprenditore, che ha già deciso di abbandonare la propria famiglia, spera di riunirsi all'uomo che ama (Flavio Insinna). Alla fine, in Egitto, meta ultima di un viaggio… leggi tutto
Quarto lungometraggio per Ferrario, esclusi i lavori documentari. Figli di Annibale si presenta come un'imitazione - nemmeno malriuscita, a dirla tutta - del Salvatores affascinato cantore dal viaggio: i due protagonisti sono Silvio Orlando e Diego Abatantuono, l'idea centrale della vicenda è quella di una fuga fisica, concreta, improntata sui ritmi e sulle necessità di una fuga da… leggi tutto
Domenico, un disoccupato di origini meridionali da molti anni trasferitosi a Torino, rapina una banca a Como e fugge dopo aver preso in ostaggio Tommaso, un cliente dell'istituto, con l'idea di farsene scudo finchè gli fosse riuscito di raggiungere la Svizzera. Tommaso, imprenditore in gravi difficoltà economiche e familiari, decide di sfruttare la circostanza per far perdere le…
Dopo una rapina in banca, un disoccupato partenopeo (Silvio Orlando) prende in ostaggio un imprenditore torinese (Diego Abatantuono). Ma anziché dirigersi verso la Svizzera, i due puntano sulla Puglia, dove l'imprenditore, che ha già deciso di abbandonare la propria famiglia, spera di riunirsi all'uomo che ama (Flavio Insinna). Alla fine, in Egitto, meta ultima di un viaggio…
Silvio Orlando è un morto di fame che tenta una rapina. Gli va male, prende Diego Abatantuono come ostaggio e se na vanno a Sud.
Figli di Annibale è una commedia innocua e scialba che non fa ridere né riflettere. La regia è da spot televisivo, la sceneggiatura è intesistente e gli attori sono sprecati.
Nonostante sia un po' un mito del West, stranamente (almeno per quel che ne so, a parte le città affogate nella vegetazione della giungla, poi accetto e ben volentieri suggerimenti) il cinema si è occupato poco delle…
In una celebre scena del film FIGLI DI ANNIBALE (1998) di Davide Ferrario, Diego Abatantuono e Silvio Orlando si ritrovano a passeggiare tra i negozi dismessi… segue
Quarto lungometraggio per Ferrario, esclusi i lavori documentari. Figli di Annibale si presenta come un'imitazione - nemmeno malriuscita, a dirla tutta - del Salvatores affascinato cantore dal viaggio: i due protagonisti sono Silvio Orlando e Diego Abatantuono, l'idea centrale della vicenda è quella di una fuga fisica, concreta, improntata sui ritmi e sulle necessità di una fuga da…
Film esilissimo che, purtroppo, esaurisce l’idea di base già dopo una quindicina di minuti. E si regge, per la rimanente oretta di proiezione, sulle spalle dei due bravissimi protagonisti, Silvio Orlando e Diego Abatantuono. Ferrario vuole dirci che siamo tutti figli di Annibale – colui che dall’Africa giunse in Italia attraversando le Alpi con gli elefanti al seguito…
Una rilettura ideale del genere americano per eccellenza ,il road movie, ma italiana fino al midollo.L'inizio sembra tratto di peso da una delle commedie di Francis Veber,tipo Due fuggitivi e mezzo(rifatto con lo stesso regista negli USA col titolo In fuga per tre).Sfigato disoccupato ormai alla canna del gas cerca di rapinare una banca insieme a un gatto.Disperato prende un ostaggio per…
Domenico è un operaio in cassa integrazione; Tommaso, invece, è un imprenditore sull'orlo del fallimento: il caso vuole che i due si incontrino a Como in una banca mentre il primo - ormai alla disperazione per essere rimasto senza soldi - sta tentando una rapina. Per uscire incolume dalla banca, Domenico decide di prendere in ostaggio una persona e il destino vuole che quella…
Una storia scritta anche da Sergio Rubini, sceneggiata dallo stesso regista con Abatatuono. Ferrario un regista di nuova generazione che ha delle idee ben precise di cinema e di commedia, che tiene conto del recente nostro cinema di genere, ma che poi va avanti in maniera personale e dentro certi schemi che non cozzano mai con alternative avanguardiste, pur…
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Commenti (7) vedi tutti
Da riscoprire
commento di Andre1911Commedia innocua e scialba che non fa ridere né riflettere.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiBel film arguto e simpatico, belle riprese, si lascia vedere con simpatia.
commento di sillabaVOTO : 7. Una commedia ben fatta, senza eccessi e senza il bisogno di stupire, abbastanza intelligente, come non se ne fanno tante. Da recuperare.
commento di supadanya tratti arguto e coraggioso, ma pian piano diventa (sempre più) tedioso e dispersivo …
commento di DaltonPellicola bislacca che va colta nella sua pienezza. Bravi gl' interpreti
commento di RamitoAlquanto noioso e monotono, il film parte bene, ma poi non decolla mai come ci si aspetterebbe, tutto troppo macchinoso ed inceppato, compresi i due protagonisti dai quali ci si aspettava certo di più!
commento di RageAgainstBerlusca