Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
In un momento difficile come la seconda metà degli anni Settanta, durante la quale si finì con l'assistere al declino del cinema 'di genere' italiano, Castellari decide di insistere sul filone più fortunato e prolifico di tutti: lo spaghetti western. Di prodottini simili ne aveva già diretti una manciata, così come il protagonista scelto, cioè Franco Nero, era stato reso celebre proprio da uno dei titoli più rinomati del western all'italiana: Django; qui il suo ruolo non è poi tanto differente, ma è tutta la sceneggiatura (Luigi Montefiori, Mino Roli, Nico Ducci ed Enzo G. Castellari) a ricalcare senza tanta fantasia gli stereotipi del genere: il solito vendicatore dal cuore puro si adopera - con la giusta dose di violenza e spietatezza - per eliminare i cattivi senza cuore postisi sulla sua strada. C'è in più un lieve retaggio dal poliziottesco, altra miniera d'oro per il regista: Keoma qui infatti 'ripulisce' il paesino dai nemici esattamente come lo sbirro senza legge fa con i delinquenti nelle varie metropoli violente del filone. William Berger, Orso Maria Guerrini, Olga Karlatos, Woody Strode, Donald O'Brien sono i nomi principali sul cartellone; la produzione è di livello accettabile (Manolo Bolognini), la confezione idem, ma sono proprio i contenuti a scarseggiare in questa pellicola; disgraziata la colonna sonora dei solitamente incisivi Oliver onions (Guido e Maurizio De Angelis). 3,5/10.
Il 'mezzosangue' indiano Keoma ritorna a casa, una volta terminata la guerra di secessione. L'atmosfera è spettrale e gli sgherri di Caldwell hanno il controllo sul paese; Keoma dovrà combatterli.
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