La recensione su Keoma

di giurista81

8 stelle

Spaghetti western annoverato da molti tra i cult del genere, sebbene ruoti attorno a un soggetto (di Luigi Montefiori, alias George Eastman) che non brilla certo per originalità. Ciò che fa la differenza sono qualche trovata bizzarra, ma soprattutto la magistrale regia di Castellari (Voto: 9) capace di piazzare colpi geniali a ripetizione sia sotto il profilo meramente tecnico (vedi le riprese effettuate dietro a una tavola di legno bersagliata dai proiettili o le scene in cui passato e presente si fondono in un’unica immagine o ancora la scena in cui Nero e Berger dialogano tra loro, mentre la mdp riprende il tutto spostandosi ad arco da uno verso l’altro) che da quello contenutistico (bella l’idea della morte che passeggia con un carretto prima di ogni sparatoria, altrettanto straordinaria la sparatoria finale con le urla della Karlatos a coprire il rumore degli spari). Non male qualche dialogo di critica sociale piazzato in qua e in là nella pellicola. Sempre ottime le scene action con gli immancabili rallenty tipici del regista a esalatare i momenti più spettacolari.
Bravi gli attori, con un cast di tutto rispetto tra cui spiccano, oltre ai veterani William Berger e F.Nero, Olga Karlatos (attrice particolarmente qualitativa e poco sfruttata dalla nostra cinematografia di genere), “Mr.Birra Moretti” e William Stroode a cui, forse, viene affidato il personaggio maggiormente caratterizzato.
Ottima la fotografia che raggiunge il suo apice nella sequenza in notturna con Keoma crocefisso sotto un autentico nubifragio. Bella la ridondante, ma appropriata colonna sonora degli Oliver Onions.
In buona sostanza si tratta di un film non eccelso sotto il profilo dei contenuti (a parte la bizzarra idea della morte che passeggia tra cittadine fatiscenti), ma girato con una maestria e una cura degna di una pellicola di alto lignaggio. Visione consigliatissima agli amanti del genere. Voto: 7.5+