Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
Nonostante verranno girati altri titoli (SELLA D'ARGENTO, OCCHIO ALLA PENNA) la pellicola diretta da Enzo Girolami (meglio conosciuto come E.G. Castellari) può considerarsi il canto del cigno dello spaghetti-western. Prendendo a modello il DJANGO diretto dieci anni prima da Sergio Corbucci, Castellari gira un western stereotipato e convenzionale che si prende incredibilmente sul serio. Il solito vendicatore solitario che deve vedersela da solo (o quasi) con il cattivone di turno forte di un suo piccolo esercito privato che terrorizza un intero villaggio. Come nel già citato film di Corbucci, KEOMA e' un western crepuscolare con un'ambientazione decadente e da medioevo (c'è anche la peste), quasi apocalittica, dove il regista si mostra molto ambizioso, citando Peckimpah (veramente ridicole ed enfatiche le scene d'azione al rallenty) e un senso di tragedia mistica e quasi bergmaniana (l'anziana donna col carretto). Tolti questi apprezzabili ma tronfi tentativi di cinema d'autore, KEOMA resta un prodottino di pura routine, che se non fosse per la solita rivalutazione datagli da Tarantino, nessuno se lo filerebbe più.
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