Regia di Atom Egoyan vedi scheda film
La recitazione di David Thewlis poteva essere l'unica cosa bella dell'ultima pellicola di Atom Egoyan e invece, nemmeno lei, riesce a sollevare dall'abisso in cui quest'opera ibrida sembra dicendere inesorabilmente, quando tenta la trasformazione da un thriller al dramma.
Dall'impatto con la visione ne scaturisce la convinzione di trovarsi davanti ad un puzzle di cui pur non avendo i pezzi ancora ben definiti sei già capace di vedere il quadro finale e la pecca, ahimé è tutta lì quando dopo la prima metà della pellicola, diventa impossibile centellinare la trama, caratteristica principale di un buon thriller, necessaria per articolare il racconto di un complesso dramma familiare.
Il risultato è un racconto frammentario che tende ad esporre il carattere dei due protagonisti princiali, padre e figlia celati dietro un rapporto colloso dalle cose non dette, che implodono in un finale criptato da uno stile diverso da quello che caratterizza tutta la durata.
Incapace di trovare la giusta direzione o forse volontariamente cosciente di non volerlo fare, Egoyan sviluppa, è lui anche sceneggiatore, una trama mai veramente coinvolgente, imponendo uno stile narrativo misto che crea nello spettatore un senso di smarrimento che si compie definiticvamente nella scena di chiusura.
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