Regia di Babak Anvari vedi scheda film
Immane pastrocchio con rimandi esoterici ...
Un giovane barista di New Orleans , dopo una rissa nel suo locale , trova uno smartphone smarrito da alcuni ragazzi . Sbloccandolo , entrerà involontariamente in collegamento diretto con il mondo dell' occulto e coinvolgerà in questo anche la sua ragazza ... Purtroppo gli inquietanti avvenimenti e le oscure presenze che perseguitano i protagonisti sono quanto di più incomprensibile ed inspiegabile si sia visto recentemente sugli schermi cinematografici . Tra miriadi di scarafaggi veri o immaginari , foto macabre ,
allucinazioni violente e significati mistici , ci si trascina faticosamente verso un epilogo ancora più arcano ed indecifrabile , da veri e propri iniziati ... Un film pesante ed incomprensibile , qualità che fanno a pugni con le caratteristiche del genere " horror " , che fonda la sua ragion d' essere sulla paura , sentimento semplice e primario dell' animo umano . Qui invece si tirano in ballo lo gnosticismo e le sconosciutissime , misteriose e misteriche teorie della traslazione delle ferite ! Peccato , perchè la storia ( piena di situazioni drammatiche e scioccanti ma irreali ed oscure ) avrebbe un intrigante retrogusto esoterico , quasi lovecraftiano , con l' accenno ad un rito evocatorio e ad un inquietante tunnel senza fondo . Tutto questo per dire che il giovane regista persiano Babak Anvari compie ai miei occhi un grave passo falso , nonostante l' incipit conradiano ed un cast non disprezzabile , con nomi come Armie Hammer , Dakota Johnson e Zazie Beetz . Per me è un film da evitare , da 3 .
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