Regia di Stevan Mena vedi scheda film
Terzo capitolo (in realtà seguito del primo Malevolence) giunto in distribuzione dopo una travagliata e sofferta produzione. Con l'aggravante di essere un no budget, riporta sugli schermi intere sequenze da Venerdì 13 e Halloween. L'assenza di capitali impone un freno sullo splatter, qui del tutto assente.
Ironton, Lehigh Valley. La studentessa di musica Elle (Katie Gibson) divide un appartamento in affitto con l'aspirante pittrice Lynn (Alli Caudle). Assieme ad un gruppo di amici e alla vicina famiglia composta da una coppia e la piccola Victoria (Victoria Mena), finiscono preda di Martin Bristol, l'ex bambino educato all'omicidio -e alla venerazione di un teschio bovino- dal macellaio, più che sanguinario, Graham Sutter.
Tre galeotti decidono di compiere un furto in una banca, ma qualcosa non funziona e sono costretti a fuggire dopo aver preso in ostaggio una donna e la figlia. Riparano quindi all'interno di un mattatoio abbandonato, dimora di un feroce serial killer: questa la sintesi di Malevolence (2003), titolo che rappresenta l'esordio in regia per Stevan Mena. Un esordio modesto economicamente, realizzato con un (low) budget di circa 200.000 dollari. A dispetto di una totale assenza di splatter e gore, l'opera palesa in diversi contesti (e per tipologia di horror) le sue referenze: Halloween e Venerdì 13. Ma le citazioni sono fatte con garbo e mestiere, mai emulative o fini a se stesse, e nel complesso Stevan Mena riesce a rapire l'attenzione, generando con la solida regia pure una buona dose di tensione man mano che il thriller procede.
Il film è interamente girato ad Allentown in Pennsylvania, location che viene poi ripercorsa nei seguiti, compreso appunto questo Malevolence 3, film rilasciato nel 2018 ma frutto di un lungo e travagliato percorso. Ma andiamo per gradi. Nel 2010 Stevan Mena si trova tra le mani un budget notevole: circa 3.600.000 dollari. Una cifra che supera di ben oltre dieci volte il capitale del primo film. Realizza un prequel, Bereavement, nel quale viene tracciato il percorso verso il crimine del piccolo Martin Bristol, a sei anni (mal) educato da un ferocissimo serial killer. Film che si porta a casa quattro riconoscimenti, anche se divide i pareri del pubblico (in Italia trova spazio anche al Torino Film Festival del 2011).
Non passa molto tempo, perché Mena, evidentemente spassionato ammiratore di Michael Myers e Jason Voorhees, ritorna nell'amata Allentown e mette mano a Malevolence 3 - Killer. Come solito il poliedrico (e pure bravo) artista scrive, produce, dirige, si occupa della fotografia e della colonna sonora (al limite del plagio scippata al Manfredini di Venerdì 13). Ottiene anche l'attenzione di Adrienne Barbeau -attrice simbolo degli Anni '80 nonché ex moglie di John Carpenter- che ricopre un breve cammeo nel ruolo della nonna del killer. Ma stavolta il risultato è decisamente inferiore.
Abbigliamenti, pettinature, oggetti d'altri tempi (un televisore combo VHS, cellulari d'epoca e PC di vecchia data): possibile che il regista abbia così scrupolosamente ricostruito un periodo relativamente passato? Dalle dichiarazioni di Mena si viene a sapere che la maggior parte del girato risale a diversi anni fa. La lavorazione è stata travagliata in primo luogo per il decesso (avvenuto nel 2015) dell'attore Scott Decker (l'uomo dell' FBI che affianca l'agente Perkins), quindi per una serie di difficoltà economiche. La presenza di una Chrysler arrugginita (!!!) è solo la punta dell'iceberg perché Malevolence 3 difetta, purtroppo, in ogni settore.
Mal girato, privo di effetti speciali e completamente imitativo (ci sono intere sequenze prese pari pari sia da Halloween che da Venerdì 13) non nasconde la povertà dalla quale proviene. Della trilogia è quello con il budget più casereccio (75.000 dollari, ovvero un film fai da te). E il finale aperto minaccia la reale intenzione di Stevan Mena, quella di voler tornare, in futuro, nuovamente sull'argomento. Per gli amanti dello slasher, comunque, potrebbe riservare sorprese, rappresentando un tuffo nel passato, un revival di reiterate (ma anche molto apprezzate) situazioni thriller a cavallo tra la notte di Halloween e lo sventurato giorno che cade di Venerdì 13.
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