Regia di Aurelio Grimaldi vedi scheda film
Una boiata lessa, cretina, insipida, anemica, frigida, che vorrebbe essere erotica e d'autore, seria ed elevata, ma che degrada l'intelligenza e volgarizza ogni cosa a cui fa riferimento, dall'arte alla sensualità, dalla musica al cibo. Il maestro Grimaldi Aurelio è uno dei registi più vacillanti e dai risultati più contrastanti, ha fatto qualcosa di decente ma di punto in bianco rigurgita delle nullità assurde. La Parietti non mi è mai piaciuta come fisionomia, tanto meno come attrice, tutti gli altri sono sopra le righe o si sforzano di far credere di saper recitare. Atroce e volgare il montaggio parallelo tra il concerto del marito col grande Messia di Handel e il godimento plastificato della scena di fornicazione adulterina: chiaro riferimento a Pasolini, poveretto. Perfino il pubblico del concerto appare fasullo quando tutti si alzano in piedi contemporaneamente per l'applauso, a comando, e manco uno resta seduto: anche in queste piccole cose si avverte l'inettitudine registica. 2
Pessimo servizio per Handel che si starà rivoltando nella bara. Mediocre la musica originale di non so chi.
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