Regia di Agostino Ferrente vedi scheda film
Cresce a distanza, nella memoria, questo film apparentemente fatto di "niente", due amici napoletani, uniti dall'appartenenza a una generazione e a un quartiere segnati dall'omicidio di un giovanissimo "boss" di una banda mafiosa localissima, nell'anarchica riluttanza della camorra agli imperi stabili. La cronaca resta sulla sfondo, perché il primo piano - e l'intera inquadratura - è occupato dai volti di due amici che si autoinquadrano per la maggior parte del film (in modalità "selfie", appunto). È un'estate appiccicosa, durante la quale non succede "niente", appunto, se non un progressimo allontamento, sembra di percepire, di uno dei due amici dall'altro. Eppure, a distanza di mesi dalla visione, il documentario resta attaccato alla mente, con la forza della vaghezza malinconica dei suoi protagonisti, seguita dal regista.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta