Il quartiere di Traiano a Napoli inizialmente era destinato agli abitanti delle baraccopoli sul lungomare, rimasti senzatetto dal dopoguerra. Ma presto divenne una specie di ghetto. Alessandro e Pietro sono due adolescenti che si filmano con un iPhone per raccontare il loro difficile quartiere, la loro vita quotidiana, l'amicizia che li lega. Raccontano anche della tragedia di Davide, un amico ucciso da un carabiniere al termine di un inseguimento, quando aveva quasi sedici anni, perché era stato scambiato per un fuggiasco. È successo a Davide, ma potrebbe capitare a uno di loro...
È un interessante esperimento visivo "Selfie", che pare voler rimodulare la grammatica della soggettiva facendo degli iPhone dei fattivi produttori di immagini filmate. Agostino Ferrente è bravo a ricavarne un film apprezzabile per come documenta quel limite sottile che separa tanti ragazzi dall'inteaprendere la strada della devianza sociale.
Un curioso e interessante esperimento questo documentario sperimentale (girato in buona parte in modalità selfie) da due ragazzi di Napoli che fornisce un ritratto inteso e veritiero, sincero e genuino, di una generazione costretta a confrontarsi con una realtà difficile e dal futuro incerto.
Non posso negare che all’inizio della visione dell’ultimo film di Agostino Ferrente, quando iniziano a scorrere le prime immagini, lo scetticismo mi ha inondato. Per fortuna, è durato poco. Nonostante Ferrente decida di utilizzare, ancora una volta, il documentario come forma e metodo di narrazione, mai come stavolta, la scelta si dimostra vincente.
Due ragazzi,… leggi tutto
Cresce a distanza, nella memoria, questo film apparentemente fatto di "niente", due amici napoletani, uniti dall'appartenenza a una generazione e a un quartiere segnati dall'omicidio di un giovanissimo "boss" di una banda mafiosa localissima, nell'anarchica riluttanza della camorra agli imperi stabili. La cronaca resta sulla sfondo, perché il primo piano - e l'intera inquadratura -…
Selfie è un documentario di Agostino Ferrente centrato sulla figura di due sedicenni del rione Traiano di Napoli, Alessandro e Pietro. L’idea di partenza è di affidare a loro la narrazione di un fatto di cronaca accaduto nel 2014 proprio nel rione, quando Davide Bifolco, anche lui sedicenne, veniva ucciso per errore da un carabiniere che lo aveva scambiato per un latitante.…
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Non posso negare che all’inizio della visione dell’ultimo film di Agostino Ferrente, quando iniziano a scorrere le prime immagini, lo scetticismo mi ha inondato. Per fortuna, è durato poco. Nonostante Ferrente decida di utilizzare, ancora una volta, il documentario come forma e metodo di narrazione, mai come stavolta, la scelta si dimostra vincente.
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È un interessante esperimento visivo "Selfie", che pare voler rimodulare la grammatica della soggettiva facendo degli iPhone dei fattivi produttori di immagini filmate. Agostino Ferrente è bravo a ricavarne un film apprezzabile per come documenta quel limite sottile che separa tanti ragazzi dall'inteaprendere la strada della devianza sociale.
commento di Peppe ComuneUn curioso e interessante esperimento questo documentario sperimentale (girato in buona parte in modalità selfie) da due ragazzi di Napoli che fornisce un ritratto inteso e veritiero, sincero e genuino, di una generazione costretta a confrontarsi con una realtà difficile e dal futuro incerto.
commento di (spopola) 1726792