Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
È l'Eastwood che conosciamo: tecnicamente impeccabile, che racconta in modo intelligente storie intelligenti, ma che non ha mai un guizzo d'autore, nemmeno a pagarlo oro. La morale del film è che la verità risiede nell'occhio di chi guarda ed è una verità tanto nuova che proprio si sentiva il bisogno che fosse la Moral Guidance a raccontarcela per l'ennesima volta. Secondo me, il film sarebbe perfino trascurabile, se non fosse per la firma che porta e per l'interpretazione gigionesca e un po' gheboliana (vabbe', nel senso di Clark Gable) di Kevin Spacey. Alcuni mezzucci usati dal regista come espedienti narrativi (il transessuale che si finge "incinta") fanno cascare le braccia.
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